Si è tenuto ieri a Bologna il tavolo convocato dalla Regione Emilia-Romagna con le organizzazioni sindacali e la società Menarini Bus per la prima verifica trimestrale dell'accordo siglato a gennaio, che prevede un piano industriale ed uno di assunzioni (vedi notizia pubblicata da Mobilita.news).
È forte la preoccupazione per l'azienda produttrice di bus, che ha sede a Bologna e in provincia di Avellino e che è diventata dallo scorso luglio proprietà della Seri Industrial della famiglia Civitillo. Sono infatti recentemente avvenuti cinque licenziamenti -due manager strategici nello stabilimento di Flumeri, ad Avellino, e tre a Bologna - ed i piani sembrano essere ancora indietro: “Nessun tipo di cambiamento promesso sta avvenendo. Noi siamo preoccupati, era previsto un rilancio su ricerca e sviluppo e l’assunzione di lavoratori che al momento non sta avvenendo”, ha dichiarato Mario Garagnani di Fiom Cgil di Bologna. In occasione dell'incontro con la Regione, le sigle sindacali hanno anche organizzato uno sciopero.
L'assessore regionale al Lavoro, Giovanni Paglia, ha chiesto a Menarini Bus di procedere con le assunzioni del personale e ha sollecitato l'intervento dei ministeri per far ripartire la produzione dell'azienda ed incentivare la realizzazione del piano industriale previsto: "Ci sono almeno due ministeri a cui chiediamo di mantenere gli impegni: quello dello Sviluppo economico, che ha il dovere di monitorare il rispetto degli accordi ed il rilancio di questa azienda, ma anche quello delle Infrastrutture e dei trasporti che ha il dovere di mettere a disposizione, e non lo sta facendo, risorse adeguate ad assicurare la domanda di mezzi pubblici in Italia". Paglia ha anche indicato come segnale positivo la notizia riportata dall'azienda della produzione di due nuovi mezzi elettrici.
Si attende ora l'incontro con il ministero dello Sviluppo economico previsto a Roma per il 30 aprile.