In Romania è in corso un processo di riammodernamento delle infrastrutture, una priorità per le istituzioni. Avviene in particolare grazie all'investimento di fondi europei e capitali privati: in questo momento il Paese è un ambiente favorevole per chi vuole investire e offre vantaggi per le aziende straniere, come quelle italiane. Il territorio nazionale conta 1275 km di autostrade e superstrade e sono 622 i km in costruzione; sono 19.629, invece, i km della rete ferroviaria e 17 gli aeroporti.
L'industria rumena continua a rimanere attrattiva nonostante un leggero calo degli investimenti nell'economia nazionale di circa il 4,9% nel 2024 rispetto al 2023, considerato comunque un anno record. Prendendo come riferimento il 2018, invece, si nota una crescita del volume dei lavori di costruzione del 78%. Gli investimenti nel settore privato sono importanti e costituiscono il 75,3% di quelli totali; sono orientati soprattutto all'acquisizione di nuove opere di costruzione e di macchinari, categoria che comprende anche i mezzi di trasporto.
Nonostante questi segnali di crescita, i principali ostacoli che la Romania riscontra riguardano le forti pressioni fiscali che incidono pesantemente sui salari dei lavoratori, le difficoltà amministrative nella gestione dei progetti e soprattutto delle gare d'appalto - molte sono state annullate o sospese per problemi amministrativi - e l'incertezza economica verso il futuro.