“La ratifica del Ccnl mobilità trasporto pubblico locale, firmato l’11 dicembre 2024, è un passaggio storico che chiude positivamente la vertenza in atto. Il viceministro Rixi ha confermato che con il provvedimento del 13 marzo scorso del Consiglio dei ministri, è assicurata la copertura delle risorse economiche di competenza dello Stato. Inoltre, lo stesso viceministro e le associazioni datoriali hanno confermato, inoltre, che, a partire dal mese di giugno 2025 si avvierà il tavolo di confronto per la riforma del settore”: così dichiara in una nota il segretario generale Fit-Cisl, Salvatore Pellecchia, sottolineando che "lo sciopero precedentemente proclamato è stato revocato".
Il segretario nazionale Gaetano Riccio ha aggiunto: “Riteniamo che l'incontro di oggi sia cruciale non solo perché il rinnovo del contratto è ora operativo in tutte le sue parti, ma anche perché rappresenta una tappa intermedia di un percorso ambizioso finalizzato a riformare l'intero sistema del trasporto pubblico locale. L’obiettivo è assicurare un sistema di mobilità che sia efficiente ed efficace, dotato di mezzi adeguati per soddisfare le necessità di chi si sposta per motivi di studio, lavoro, turismo e altre esigenze.” Spiega il coordinatore nazionale, Eliseo Grasso: “Il nuovo contratto, che copre il periodo 2024-2026, prevede l’erogazione immediata di una somma una tantum di 500 Euro e un aumento complessivo di 240 Euro così suddiviso: 100 Euro di incremento sulla retribuzione base da corrispondere già da questo mese, 100 Euro da erogare ad agosto 2026 e il trattamento integrativo pari a 40 Euro mensili da assegnare in base agli accordi aziendali per il miglioramento delle condizioni vita/lavoro”.
Conclude Pellecchia: “Questo accordo, oltre a migliorare le condizioni di impiego delle circa 100 mila lavoratrici e lavoratori del comparto, rappresenta una base solida per elevare ulteriormente gli standard di salute e sicurezza, intervenendo efficacemente per contrastare il grave problema delle aggressioni ai danni del personale della mobilità che è diventato intollerabile oltre che insostenibile”.
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