Il piano d'azione presentato dalla Commissione europea in merito al settore automobilistico europeo continua a suscitare critiche.
“Se l’obiettivo è quello del Net Zero Emissions, ha commentato Gianni Murano, Presidente Unem, non si capisce perché nel piano non venga spesa una parola anche per i carburanti rinnovabili e a basso contenuto di carbonio, come biocarburanti e gli e-fuels. La decarbonizzazione è possibile sfruttando tutte le tecnologie che insieme ad un elettrico, che ci si augura possa essere sempre più prodotto da fonti rinnovabili - oggi solo al 42% in Europa -, potranno contribuire a raggiungere gli obiettivi europei. Pluralità e neutralità tecnologica devono essere al centro del processo di transizione che deve essere sgombrato da politiche troppo evidentemente sbilanciate verso un’unica tecnologia”.
L'inclusione dei carburanti rinnovabili nel piano renderebbe il quadro normativo più inclusivo e neutrale dal punto di vista tecnologico. I biofuels e i motori a combustione interna, soprattutto nelle versioni ibride, ormai sempre più efficienti, possono affiancare i veicoli elettrici nel percorso della transizione sostenibile. Inoltre incentivi e sussidi non rappresentano una soluzione efficace per recuperare competitività nel settore, e tantomeno per garantire la sostenibilità sociale della mobilità elettrica.
“Un piano che peraltro non tiene conto delle indicazioni contenute nel Rapporto Draghi, indicato dalla stessa Ursula von der Leyen come la stella polare della nuova legislatura europea, che tra i punti cardine ha inserito il tema della neutralità tecnologica in materia di mobilità. L’unica notapositiva - ha concluso - è l’accelerazione, sollecitata più volte dal Governo italiano, sulla possibile revisione degli standard di emissione per auto e van che si spera apra finalmente all'uso dei biocarburanti per fornire ai produttori di veicoli e ai consumatori soluzioni immediate, sostenibili e realmente accessibili. Su questo fronte continueremo a far sentire la nostra voce per un processodi decarbonizzazione che non faccia rima con deindustrializzazione”.
Sull'argomento vedi anche le notizie pubblicate da Mobilità.news 1, 2, 3 e 4.