La recente decisione di Atac di potenziare le officine e gli impianti metroferro con nuove assunzioni è stata accolta positivamente, sono stati già riscontrati diversi benefici, tra cui: la riattivazione di attrezzature e l’esecuzione di interventi in loco, con un impatto positivo sulla qualità e sui tempi di manutenzione.
"Tuttavia è fondamentale procedere con questo metodo anche per quanto riguarda le officine dedicate alla manutenzione dei bus assicurando un servizio efficiente, sicuro e sostenibile per tutti i cittadini: va ridotta la dipendenza dalle ditte esterne e si deve andare verso l’internalizzazione dei servizi. La manutenzione non è un costo, ma un investimento per il futuro di Atac. Valorizzare il personale interno significa garantire un servizio di qualità per Roma e il Lazio”, questo è quanto è stato sottolineato in una nota dal segretario regionale del dipartimento mobilità di Fit-Cisl Lazio, Roberto Ricci.
Un altro punto sollevato è la perdita della conoscenza tecnica, con la preoccupazione che il personale specializzato nella manutenzione degli autobus potrebbe essere dirottato verso il settore metroferroviario, con il rischio che le competenze acquisite non vengano trasferite. "Inoltre - aggiunge Ricci - tale riconversione comporterebbe trasferimenti obbligati in sedi lontane, aumentando significativamente i tempi di spostamento casa-lavoro e penalizzando ulteriormente la qualità della vita dei lavoratori e delle loro famiglie, creando aggravamento di perdita economica”.
Per queste ragioni viene chiesto un piano di manutenzione chiaro e strutturato che valorizzi e rafforzi le officine interne di Atac. È necessaria una riduzione della dipendenza dalle ditte esterne, accompagnata da investimenti in attrezzature e formazione, per garantire una gestione autonoma e sostenibile della manutenzione. Inoltre si chiede di preservare e valorizzare il know-how tecnico, con promozioni per il personale, che non hanno ricevuto riconoscimenti adeguati da troppo tempo.