Il 21° Rapporto sulla mobilità degli italiani del 2024 analizza l’evoluzione della mobilità nel Paese, evidenziando tendenze chiave come la sostenibilità, l’innovazione tecnologica e le disuguaglianze territoriali e sociali. Dopo il recupero post-pandemia, i flussi di mobilità extraurbani sono tornati ai livelli pre-pandemia, ma il trasporto pubblico locale fatica a riprendersi. La riduzione demografica nei prossimi 20 anni potrebbe diminuire la domanda di mobilità, con impatti soprattutto su giovani e anziani.
Il lavoro da remoto, in espansione, potrebbe ridurre la domanda di trasporto pubblico, anche se i lavoratori da remoto potrebbero preferire mezzi pubblici. La crescente domanda turistica si sta orientando verso il trasporto pubblico e la micromobilità, per ridurre la congestione nelle aree turistiche. La mobilità urbana sta recuperando, con più spostamenti a piedi e in mezzi pubblici, ma le aree periferiche restano svantaggiate.
Nonostante l'auto resti dominante, cresce l’utilizzo dei mezzi pubblici, ma permangono disuguaglianze significative tra il Nord e il Sud e tra le grandi città e le periferie, dove la dipendenza dall'auto è ancora forte. Gli investimenti previsti dal PNRR in infrastrutture, come ferrovie e ciclovie, e l’innovazione tecnologica con soluzioni integrate come il MaaS, sono cruciali per affrontare queste sfide.
Le disuguaglianze sociali e territoriali rappresentano una delle principali sfide future. Le politiche dovranno promuovere un sistema di mobilità più integrato e accessibile, affrontando le disuguaglianze e favorendo una transizione sostenibile e inclusiva.