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Automotive in Italia: il futuro a rischio senza innovazioni

Investimenti scarsi, elettrificazione in crescita, ma poca attenzione alla digitalizzazione

Ieri al ministero delle Imprese e del made in Italy è stata presentata un'analisi dell'Osservatorio Trasformazioni dell'Ecosistema Automotive italiano (Tea) che ha messo in luce che nel triennio 2024-2027 la metà delle aziende italiane non ha previsto investimenti in innovazione dei processi e dei prodotti.

Secondo i risultati nel 2024 su 397 imprese della filiera automotive il 48,1% non avvierà progetti di investimento nei prossimi tre anni. Tra chi invece investirà la maggior parte si concentrerà sulla mobilità elettrica (31%), poi c'è chi continuerà a puntare su motorizzazioni endotermiche (21%). La ricerca ha rivelato anche come le risorse vengano distribuite all'interno dell’industria, il 61,6% degli investimenti sarà destinato a componenti non legati all’alimentazione dei veicoli, solo il 3,8% verrà dedicato al software, un settore che, secondo gli esperti, rappresenterà una delle principali aree di innovazione nei prossimi anni. Per quanto riguarda l’occupazione le aziende che investiranno nell’elettrificazione prevedono un incremento del personale, soprattutto nelle aree ad alto valore aggiunto come ricerca e sviluppo (+5,6%) e sistemi informatici (+8%).

Le preoccupazioni delle aziende italiane non si limitano agli investimenti, ma includono anche i costi energetici, che continuano a rappresentare una delle principali sfide per il settore. Si richiedono politiche per facilitare l’assunzione e la formazione di personale, ma anche un’accelerazione nella diffusione delle infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici. È fondamentale anche promuovere la domanda di veicoli elettrici per stimolare le economie di scala e potenziare la competitività dell’intero comparto.

Nonostante le difficoltà l’analisi evidenzia che alcune imprese, soprattutto quelle che investono nell’innovazione e che hanno un forte orientamento internazionale, possono continuare a crescere nei prossimi anni. Le risposte hanno confermato il tren in corso: l’automotive italiano sta affrontando una transizione lenta e complessa. Mentre una parte delle aziende investe in mobilità elettrica, la mancanza di risorse destinate alla digitalizzazione e alle innovazioni di processo potrebbe frenare l’evoluzione del settore. 

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