Ferrovie Sud-Est (Fse) si avvia verso un complesso piano di ristrutturazione che garantirà la continuità del servizio e la salvaguardia dei 1.700 posti di lavoro. La decisione segue la recente sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato sia il trasferimento della società dal ministero delle Infrastrutture al gruppo Fs sia il contributo straordinario di 70 milioni previsto nella Finanziaria 2016.
L’assemblea dei soci convocata per deliberare sull’azzeramento del capitale sociale è andata deserta, confermando la scelta del gruppo Fs di non procedere a una ricapitalizzazione immediata. Il piano di salvataggio prevede invece la presentazione entro fine mese di una domanda di concordato fallimentare in bianco al Tribunale di Bari. Questa procedura garantirà a Fse protezione dalle richieste di liquidazione giudiziale, permettendo di definire una proposta di ristrutturazione del debito nei successivi 120 giorni.
Nonostante la situazione finanziaria critica, con un risultato negativo di 199 milioni nel bilancio semestrale del gruppo Fs, il servizio di trasporto su ferro e gomma non subirà interruzioni. La strategia del gruppo punta all’internalizzazione dei tre principali rami d’impresa: trasporto ferroviario (con contratto valido fino al 2032), gestione della rete (in futuro sotto Rfi), e servizio su gomma.