Durante gli Stati generali della diplomazia, il sottosegretario Alfredo Mantovano ha messo in luce le sfide poste dalla convergenza tra diplomazia, tecnologia e sicurezza, evidenziando come l'evoluzione tecnologica abbia trasformato profondamente il panorama della sicurezza internazionale.
Il sottosegretario ha ribadito che i confini tra pace e guerra si sono dissolti. Questo fenomeno si manifesta nella cosiddetta "guerra ibrida", caratterizzata da campagne di disinformazione, attacchi informatici e manipolazioni tramite tecnologie come l’intelligenza artificiale (Ia). Tra gli esempi concreti ha citato l’uso di deep fake da parte di attori ostili, come i recenti video propagandistici generati dall’Isis.
Il sottosegretario ha sottolineato come il Governo italiano stia adottando misure strategiche per rafforzare la resilienza tecnologica del Paese. Tra i progetti in corso, il disegno di legge sull'intelligenza artificiale che prevede investimenti fino a 1 miliardo di Euro per supportare le piccole e medie imprese nei settori avanzati come il 5G e il quantum computing. Inoltre il Tecnopolo di Bologna si prepara ad accogliere un supercomputer avanzato per l'ia, posizionandosi come leader europeo nel settore. Mantovano ha anche evidenziato l’importanza del soft power e del ruolo delle istituzioni diplomatiche per promuovere innovazione e sicurezza su scala globale. Ha menzionato anche l’“Hub di I.A. per lo Sviluppo Sostenibile” nell’ambito del Piano Mattei, pensato per favorire lo sviluppo tecnologico in Africa e rafforzare la cooperazione internazionale.
Il discorso si è concluso con un invito a "fare squadra", rafforzando il coordinamento tra mondo accademico, imprese e diplomazia per affrontare le sfide del futuro. La sicurezza nazionale dipende da una visione strategica condivisa, in grado di integrare innovazione, diplomazia e capacità di adattamento alle nuove minacce globali.