Le terre rare sono un elemento fondamentale nella produzione di auto elettriche. Pur non essendo utilizzate nelle batterie, queste sostanze sono essenziali per la realizzazione dei potenti magneti che alimentano i motori elettrici, garantendo così efficienza e performance ai veicoli. La Cina, che controlla circa il 70% della produzione mondiale di terre rare, esercita un forte predominio su questi materiali, creando preoccupazioni riguardo alla sicurezza della catena di approvvigionamento e all'aumento dei costi, che potrebbero compromettere la competitività dell'industria automobilistica europea.
Il problema principale risiede nella scarsità e nei costi delle terre rare. Sebbene siano abbondanti sulla Terra, l'estrazione e la raffinazione di questi materiali sono processi complessi e costosi, che rendono difficile e dispendioso il loro reperimento. Il controllo cinese sulla produzione di terre rare aumenta la vulnerabilità dell'industria automobilistica, costringendo i produttori a fare affidamento su forniture esterne, con i rischi connessi a fluttuazioni geopolitiche e dei prezzi. Inoltre l'estrazione di terre rare ha spesso impatti ambientali devastanti, sollevando il dibattito sulla necessità di un loro utilizzo più sostenibile.
Per affrontare queste sfide e migliorare la competitività dell'industria europea, sono in corso alcune iniziative per esplorare alternative ai magneti a base di terre rare. I ricercatori stanno sviluppando nuove leghe, come la tetrataenite, che potrebbero offrire prestazioni simili a quelle dei magneti tradizionali, ma con un impatto ambientale ridotto e senza dipendere dalle terre rare. Altre alternative, come i magneti a base di manganese e bismuto, sono in fase di studio per garantire un'alta efficienza anche a temperature più elevate.
L'Europa ha dunque una grande opportunità per ridurre la propria dipendenza dalle terre rare cinesi. Investire in soluzioni alternative potrebbe non solo ridurre i costi delle auto elettriche, ma anche rafforzare la resilienza e la competitività dell'industria automobilistica europea a livello globale. La ricerca in corso è essenziale per costruire un futuro più sostenibile, in cui l'auto elettrica possa continuare a crescere senza dipendere da materiali rari e costosi provenienti da paesi lontani.