La vicenda della nave portacontainer ferma al porto di Monfalcone dall'8 febbraio 2024 continua a destare preoccupazioni per le sue implicazioni umanitarie, ambientali e di sicurezza portuale. Il consigliere regionale del patto per l'autonomia-civica del Friuli Venezia Giulia, Enrico Bullian ha nuovamente lanciato un appello alla regione per chiedere un intervento tempestivo.
Il consigliere regionale spiega che il mezzo è bloccato a causa di gravi irregolarità, tra cui 61 criticità tecniche e un sequestro giudiziario legato a documenti falsi. A bordo della nave restano ancora tre membri dell’equipaggio (comandante, nostromo e direttore di macchina) che vivono in condizioni di forte disagio, senza un’adeguata fornitura di energia elettrica e con servizi igienici precari. Bullian ha sottolineato l’importanza di garantire il pagamento degli stipendi arretrati e il rimpatrio dei lavoratori, chiedendo inoltre la messa in sicurezza della nave per prevenire ulteriori rischi ambientali e potenziali minacce alla sicurezza portuale.
Secondo il consigliere la questione trascende i confini locali, toccando temi di rilevanza nazionale: il rispetto dei diritti dei lavoratori marittimi, la sicurezza portuale e la salvaguardia ambientale, e ha dichiarato che: “È necessaria un'azione coordinata tra Regione Fvg, ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, Capitaneria di porto, prefettura di Gorizia e altre Autorità competenti".
Infine ha recentemente presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per sollecitare procedure straordinarie finalizzate al rimpatrio dell’equipaggio e alla messa in sicurezza dell’ormeggio.