Come prevedibile si fa pesante la cronaca conseguente all'esplosione verificatasi stamattina intorno alle 10:30 all'impianto Eni di Calenzano, Firenze (vedi notizie Mobilita.news 1 e 2). Al momento in cui scriviamo il bilancio, purtroppo provvisorio, è di 2 vittime, 8 feriti e 4 dispersi.
Oltre alla nota diffusa dal Comune e alla dichiarazione del presidente della Regione Toscana, Giani, altre le misure prese tra le quali la chiusura della vicina uscita dell'A1 di Calenzano, e lo stop alla circolazione dei treni regionali tra Firenze e Prato (la linea corre non lontano dall'area interessata). Sul fronte aeroporto Firenze-Peretola, la cui attività si temeva potesse essere disturbata, le autorità fanno sapere che l'esplosione non ha avuto alcuna ripercussione: al momento, spiega il gestore, il fumo dell'incendio non sta interessando lo spazio aereo dello scalo. Le operazioni per ora procedono regolarmente.
Intervenuta anche la Prefettura di Firenze che ha attivato il Centro coordinamento dei soccorsi che, spiega un portavoce, sono ancora in corso. Al policlinico di Careggi è stato infatti attivato il piano di massiccio afflusso, in previsione del potenziale arrivo di numerosi feriti. Piano che comporta il blocco dell'attività ordinaria dell'ospedale e spazi riservati al pronto soccorso.
Il sito Eni di Calenzano rientrerebbe fra le "industrie a rischio di incidenti rilevanti" e per questo è ciclicamente stato al centro di forti proteste da parte di comitati cittadini che già da tempo parlavano della poericolosità della raffineria in una zona particolarmente abitata, sottolineando il fatto che un'eventuale esplosione avrebbe bloccato la città.