Il mercato delle auto usate in Italia continua a mostrare segnali positivi anche a novembre 2024. Secondo il rapporto "Auto-Trend" dell'Aci, i passaggi di proprietà netti delle autovetture sono aumentati dell'1,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con una crescita giornaliera del 6,5%, nonostante una giornata lavorativa in meno. Il confronto tra nuovo e usato continua a evidenziare una preferenza per il mercato dell’usato: a novembre sono state vendute 222 vetture di seconda mano ogni 100 nuove, con una media annuale di 197.
Sul fronte delle alimentazioni, restano prevalenti i motori diesel e benzina, ma le ibride a benzina stanno guadagnando terreno, registrando un aumento del 48,1% rispetto a novembre 2023 e raggiungendo l'8,2% del mercato. Le auto elettriche, pur in crescita del 38,7%, occupano ancora una posizione marginale, fermandosi allo 0,9%. Per quanto riguarda le minivolture, le vetture diesel dominano ancora, con una quota del 44,3% delle vendite, nonostante una contrazione dell'8,8%. Le ibride a benzina (+30,8%) e quelle a gasolio (+42%), così come le elettriche (+44,2%), registrano aumenti, anche se la loro incidenza rimane limitata.
Le radiazioni delle autovetture hanno visto un incremento del 20% rispetto a novembre 2023, un dato che riflette anche l’effetto degli incentivi eco-bonus per la rottamazione, pur con un tasso di sostituzione ancora basso: per ogni 100 auto nuove immatricolate, 84 vengono radiate. Nei primi undici mesi del 2024, le radiazioni di autovetture sono aumentate del 26,7%, mentre quelle di tutti i veicoli sono salite del 24,3%. I motocicli, invece, segnano un incremento più contenuto (+6,1%).
Dall’inizio dell’anno il mercato dell’usato ha registrato una crescita dell'8,1% per le autovetture e del 6,8% per tutti i veicoli, con i motocicli che segnano un +1,6%. Sebbene le alimentazioni tradizionali rimangano dominanti, i più significativi aumenti percentuali riguardano le vetture ibride ed elettriche, segno di una progressiva transizione verso modelli più ecologici.
A livello provinciale la crescita è diffusa in tutta Italia, con i maggiori incrementi nelle regioni del Nord e un recupero nelle aree del Sud e delle Isole.