Negli ultimi anni, il settore automotive in Italia sta affrontando una significativa transizione ecologica, sostenuta dall'Unione europea. Con circa il 25% delle emissioni nazionali provenienti dai trasporti, di cui due terzi attribuiti alle automobili, è fondamentale ridurre l'impatto ambientale. Il pacchetto "fit for 55%" della Commissione Europea si propone di abbattere le emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 e di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Questo comporta una riduzione del 90% delle emissioni di CO2 nel settore dei trasporti entro il 2050.
Tra i provvedimenti chiave c'è il regolamento europeo che impone una riduzione delle emissioni di CO2 per auto e furgoni del 55% e 50%, rispettivamente, entro il 2030, con un divieto di nuove immatricolazioni per veicoli a motore termico dal 2035. Sebbene il regolamento favorisca un approccio tecnologicamente neutro, l’attenzione è rivolta principalmente alla tecnologia elettrica.
A livello nazionale, il piano nazionale integrato clima ed energia (Pniec) conferma questi obiettivi, ma la decarbonizzazione del settore automotive presenta sfide significative. Secondo un rapporto della Cna è necessario un aumento sostanziale degli investimenti pubblici per riconvertire la catena di fornitura e sviluppare tecnologie pulite come biocarburanti e idrogeno.
Il settore automotive rappresenta un elemento chiave per l’economia italiana, generando un fatturato di 346,4 miliardi di Euro nel 2023 e impiegando 1,3 milioni di lavoratori. Tuttavia, le piccole e microimprese, che costituiscono il 96,4% del comparto autoriparazione, affrontano difficoltà a causa delle trasformazioni tecnologiche e rischiano di essere escluse dal mercato.
Negli ultimi due anni le immatricolazioni di auto a alimentazione alternativa hanno superato il 56% del totale, ma la crisi economica ha portato a un calo significativo nella produzione automobilistica con una diminuzione del 17,6% nei primi otto mesi del 2024 rispetto all’anno precedente.
Per affrontare la transizione verso la mobilità elettrica è essenziale sviluppare un piano a lungo termine che supporti la domanda e l'industria, evitando shock al sistema. Le politiche industriali europee dovrebbero promuovere una produzione sostenibile e competitiva. Il Cna sottolinea l'importanza di un approccio programmato, con investimenti in formazione e infrastrutture e politiche di sostegno all'acquisto di veicoli meno inquinanti.
La transizione ecologica nel settore automotive rappresenta sia una sfida sia un'opportunità per l'industria italiana. È cruciale che il paese, attraverso politiche chiare e adeguato supporto, possa affrontare questo cambiamento, proteggendo le piccole e medie imprese e garantendo un futuro sostenibile per il settore automotive.