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Piemonte: crisi occupazionale minaccia settore metalmeccanico ed automotive

Preoccupazione per lavoratori Stellantis e degli stabilimenti ex-Ilva

In Piemonte, il settore metalmeccanico è sotto la minaccia di una perdita di circa 10.000 posti di lavoro se non verranno rifinanziati rapidamente gli ammortizzatori sociali. Fim Piemonte ha lanciato l'allarme, evidenziando che i lavoratori più colpiti saranno quelli del comparto automotive. Tuttavia, anche nel settore siderurgico la situazione è preoccupante, con oltre un migliaio di lavoratori degli stabilimenti ex-Ilva di Novi Ligure e Racconigi in bilico, oltre a riflessi negativi in altri comparti industriali.

Il segretario generale Cisl Piemonte, Luca Caretti, intervenendo durante il Consiglio generale del sindacato, ha sollecitato il presidente della Regione, Alberto Cirio, ad avviare immediatamente il 'tavolo sugli ammortizzatori sociali' promesso, ed a confrontarsi con i sindacati su un piano straordinario di formazione professionale. Il segretario generale ha sottolineato che la tempestività è essenziale per affrontare e risolvere le crisi occupazionali che affliggono il Piemonte.

Secondo Caretti, sono a rischio migliaia di posti di lavoro nella regione, specialmente nei settori automotive e siderurgico. Particolare apprensione destano i grandi gruppi industriali come Stellantis ed ex-Ilva, mentre preoccupa anche l’indotto dell’automotive che impiega decine di migliaia di lavoratori in Piemonte. La situazione di Mirafiori è emblematica: nonostante le rassicurazioni del ceo Carlos Tavares, lo stabilimento continua a vedere una riduzione graduale del personale, in attesa dell’avvio della produzione della nuova Fiat 500 ibrida programmata per il 2026.

"Senza interventi immediati e sostanziali, la crisi occupazionale rischia di aggravarsi ulteriormente, mettendo in ginocchio diversi comparti industriali cruciali per l’economia regionale", ha concluso Caretti, esortando ad un’azione rapida e concertata tra istituzioni e parti sociali.

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