Confermato l'aumento dei dazi commerciali sulle importazioni di auto elettriche dalla Cina. Le nuove tariffe entreranno in vigore domani 5 luglio 2024. Lo ha comunicato la commissione europea, che ha introdotto incrementi fino al +38,1%, respingendo le richieste di Pechino che con una mano cercava di rimuovere i dazi e con l'altra minacciava rappresaglie sulle aziende europee che producono nel Paese del Dragone.
I dazi "sono talvolta lo strumento necessario per ripristinare le condizioni di mercato che evidentemente sono state accertate come violate. Noi, ovviamente, siamo per un mercato libero ma equo e quindi ci auguriamo che anche in questo caso si possa trovare una soluzione negoziale capace di ripristinare le condizioni di equità di mercato a fronte delle sovvenzione che la Commissione europea ha verificato e di cui hanno goduto le imprese cinesi", è stato il commento del ministro delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), Adolfo Urso, in visita a Pechino.
Il ministro auspica però una proposta che accontenti entrambi, Cina ed Europa, una soluzione che andrebbe trovata all'interno dell'Organizzazione internazionale del commercio (Wto, World Trade Organization), perché "prima la Cina era un Paese in transizione, ora invece guida la transizione". Parole ribadite da Eric Mamer, portavoce della commissione europea: "Dalla Cina vengono segnali positivi, vogliamo il dialogo con la nostra controparte e questo sta avendo luogo".
Infatti, i dazi provvisori dovranno essere confermati entro fine ottobre 2024 con una decisione da parte degli Stati membri. Per il momento sono in vigore tariffe sull'export aumentate per tre produttori cinesi: Byd pagherà il 17,4%, Geely il 19,9% ed il Gruppo Saic il 37,6%; gli altri che hanno collaborato all'indagine europea sugli aiuti di Stato ritenuti "illegali" saranno soggetti al 20,8%, mentre sarà del 37,6% per i marchi che non hanno cooperato.