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Espropri per lavori sulla linea Ciampino-Capannelle

Morassut (Pd): "Progetto vecchio di 40 anni. Lo impediremo, in Parlamento e sul territorio"

Esecutivi entro metà luglio 14 espropri di terreni presso i Castelli Romani. Il motivo? Il potenziamento della linea ferroviaria Ciampino-Capannelle, che prevede il raddoppio da due a quattro binari. È quanto prevede il progetto di Rete ferroviaria italiana, che riguarda aree comprese nel territorio del comune di Ciampino (Roma). L'obiettivo è quello di migliorare il traffico di uno snodo strategico, ma la questione alimenta le rimostranze di parte della politica.

È "un progetto vecchio di 40 anni, senza l'assenso delle soprintendenze di Stato, da realizzarsi a ridosso delle arcate dell'Acquedotto Claudio del I secolo. Uno dei luoghi più belli della Terra, patrimonio Unesco, parco unitario fruito da migliaia di cittadini", denuncia in una nota il parlamentare Roberto Morassut (Pd). 

"Per risparmiare qualche miliardo si vuole sfregiare un patrimonio mondiale. Lo impediremo, in Parlamento e sul territorio". "Verrebbe squarciato perché Rfi si rifiuta di realizzare un'altra opera più esterna e meno impattante (la Gronda Ovest) prevista dal Prg (Piano regolatore generale, NdR) di Roma e sottoscritta da 15 anni dalle Ferrovie dello Stato italiane". 

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