Assotir, dopo oltre un mese di incontri con i rappresentanti di Brt, prende atto dell’insussistenza delle condizioni minime per proseguire il confronto con il corriere controparte, stante la chiara volontà del Gruppo imprenditoriale di espellere i fornitori “storici”, compresi quelli tuttora contrattualizzati e operativi con il medesimo corriere. Si tratta di diverse centinaia di piccole (e, a volte, anche micro) imprese, per le quali non è emersa alcuna prospettiva seria di restare nel circuito Brt.
Ciò avviene dopo le “epurazioni” già effettuate nei mesi scorsi che hanno investito una grossa fetta dei fornitori storici operanti nel nord del Paese e in altre aree di Italia (come la Sardegna), attraverso le disdette unilaterali – con preavviso di trenta giorni - di contratti “scandalosi”, che evidenziano chi è il vero padrone del contratto.
“Il veto posto da Brt -ha commentato il segretario generale di Assotir, Claudio Donati- alla possibilità, per i fornitori in attività, di organizzarsi in consorzi o analoghe forme associative, con argomentazioni più che discutibili, rappresenta un punto dirimente sulla mancanza di una vera volontà negoziale”.
“A questo punto –ha proseguito- ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. La nostra è quella di sottoscrivere intese solo se si rivelano utili per i nostri associati. Chiusa la fase della negoziazione, invece, Assotir può recuperare la piena autonomia di azione. A tale scopo, è programmato un incontro con la stampa, per illustrare le motivazioni che hanno portato l’Associazione alla rottura delle trattative e le iniziative che ne scaturiranno”, ha concluso Donati.