L'Unione europea potrebbe presto annunciare dazi del 10-25% sui veicoli importati dalla Cina. Nei giorni scorsi una misura simile è stata già adottata dalla Turchia, che ha introdotto una tariffa pari al 40% sulle automobili tradizionali prodotte da marchi basati in Cina e vendute ad Ankara. Bruxelles punta il dito contro presunti aiuti di Stato ai marchi automotive cinesi.
Pechino "non resterà a guardare ed adotterà tutte le misure necessarie per difendere con fermezza i suoi legittimi diritti ed interessi". La Cina "ha ripetutamente chiarito che l'essenza dell'indagine è il protezionismo commerciale", ha dichiarato il portavoce del ministero degli esteri del Paese asiatico, Lin Jian.
La Cina esorta la Ue "a chiudere il prima possibile l'indagine" sui sussidi statali ai veicoli elettrici made in China "per evitare di danneggiare la stabilità della cooperazione economica e commerciale" bilaterale e le catene di approvvigionamento industriale, ha aggiunto il portavoce.
Nei giorni precedenti il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, aveva spiegato che "l'indagine" antidumping "è ancora in corso" ed "eventuali dazi provvisori o anche definitivi che potrebbero essere imposti si baseranno sulle prove disponibili", con l'obiettivo di difendere l'Unione europea da possibili distorsioni della concorrenza nel mercato automobilistico.