Le società di autonoleggio a lungo termine e le imprese di car-sharing si sono aggiudicate il 38% dei fondi dell'eco-bonus che il Governo italiano aveva destinato all'acquisto di veicoli elettrici. Si tratta di una buona fetta del plafond pari a 201.042.172 Euro messo a disposizione tramite il ministro delle Imprese e del Made in Italy (Mimit): una somma divorata in meno di nove ore.
Il caso ha alimentato la protesta dei concessionari auto e dei privati. Il ministro Adolfo Urso ha provato a rassicurare: "Il 62% delle prenotazioni è stato effettuato da persone fisiche tramite concessionario auto" ed "i casi potenzialmente anomali si attestano intorno al 5%". Parole al vento per chi sostiene invece l'esistenza di un meccanismo occulto messo in piedi dai grandi operatori dell'autonoleggio internazionale.
Fra coloro che sollevano sospetti c'è Massimo Artusi, presidente di Federauto, l'associazione italiana dei concessionari: "Salta agli occhi che fino all'entrata in vigore del nuovo Dpcm la capacità di assorbimento" delle vendite delle auto 100% elettriche (con prezzo fino a 42.700 Euro Iva inclusa) è sempre stata modesta. Chiediamo che le amministrazioni competenti approfondiscano urgentemente questo fenomeno anomalo, non in linea con la ratio della norma di favorire cittadini ed imprese".