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Verzari (Uiltrasporti) su taxi: "Sciopero per salvaguardare il lavoro" il 5 e 6 giugno

"Non contro aumento licenze" dichiara in una nota il segretario generale

“Svolgere il proprio lavoro e assicurare un servizio di pubblica utilità in un quadro normativo incerto ed anacronistico, è questa la vera vergogna nazionale a cui i tassisti italiani sono costretti a sottostare ormai da troppo tempo”. Così il segretario generale Uiltrasporti Marco Verzari risponde alle polemiche innescate dalla proclamazione di sciopero nazionale annunciata dai tassisti per il 5 ed il 6 giugno prossimi.

 “Al contrario di quanto voglia far emergere una certa parte della politica che continua a strumentalizzare la questione senza affrontare il problema alla radice, lo sciopero proclamato dai tassisti per il 5 ed il 6 giugno non è contro l’aumento delle licenze, operazione che crediamo invece necessaria, bensì contro la mancata volontà da parte di governo e istituzioni di aggiornare e definire un quadro regolatorio divenuto ormai superato ed ingestibile”.

“I tassisti –prosegue il segretario generale Uiltrasporti- che lavorano all’interno del perimetro del trasporto pubblico locale non di linea e svolgono quindi un servizio di pubblica utilità con tariffa controllata, con obbligo di servizio e turni assegnati, sono costretti a sopportare l’abusivismo sfrenato di chi, con autorizzazioni rilasciate da comuni piccoli e spesso lontani, opera senza controllo nelle maggiori città italiane ad alto interesse turistico ed economico. Una stortura che impedisce anche alle amministrazioni locali di programmare correttamente gli organici in funzione delle proprie necessità. Prima di chiedere dunque la liberalizzazione del mercato senza regole con il rischio di aggravare le storture del sistema e portare a nuove forme di sfruttamento, - continua Verzari - è necessario che si riapra il confronto per poter finalmente portare a conclusione il percorso di aggiornamento della legge 21/92, e la stesura di testi condivisi dei due decreti attuativi sul foglio elettronico e sul registro nazionale elettronico ed il Dpcm sulle piattaforme elettroniche. Tutto questo a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, ma anche dell’utenza stessa”.

Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata da Mobilità.news

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