L'auto blu per comprare medicinali in farmacia, per trasportare il gatto dal veterinario, per consegnare una teglia di pasta al forno alla figlia. Almeno 33 gli episodi di uso illegittimo del veicolo di Stato, avvenuti fra il 2023 ed il 2024, contestati dalla procura di Palermo all'ex-presidente della Regione siciliana, Gianfranco Miccichè, indagato per peculato, truffa aggravata e false attestazioni.
"In tempi non sospetti avevo mandato una nota al presidente dell'Ars, Gaetano Galvagno, dove chiedevo di eliminare questo privilegio per gli ex-presidenti dell'Assemblea. Ecco, lui ha ben deciso di non rispondermi. Un bel privilegio di cui lo stesso Micciché, oggi indagato, ha deciso di abusarne per fare gli affari suoi. Basta solo una riunione del consiglio di presidenza, solo lui può toglierla", è il commento del vicepresidente della commissione regionale antimafia, Ismaele La Vardera (Sud chiama Nord).
Il Giudice per le indagini preliminari di Palermo, accogliendo le richieste della Procura della Repubblica guidata da Maurizio De Lucia, ha emesso un'ordinanza per misure cautelari a carico di Micciché, attuale consigliere regionale: divieto di dimora nel Comune di Cefalù e sequestro preventivo di circa 24.000 Euro. Gli episodi contestati sull'uso dell'auto blu fanno riferimento al periodo compreso tra marzo 2023 e novembre 2024.
L'auto blu assegnata è stata usata "solo per motivi istituzionali: se vado a Cefalù è perché ci vivo. Potrebbe essere capitato che sia stata utilizzata per un passaggio a mia moglie, ma non l'ho mai considerato un fatto grave, se è un reato lo vedremo", si è difeso Micciché. Disposto l'obbligo di dimora nei comuni di Palermo e Monreale nei confronti di Maurizio Messina, assistente parlamentare con funzioni di autista di Micciché.