Gli Stati Uniti hanno annunciato l'aumento delle tariffe sui prodotti cinesi esportati in America. Colpiti un equivalente di 18 miliardi di dollari di merci realizzate nel Paese del Dragone. L'obiettivo è quello di "proteggere le imprese ed i lavoratori americani" dalla concorrenza ritenuta "sleale" da Washington. Parte di questi dazi riguardano anche i veicoli dei marchi asiatici ed i componenti per il settore automotive.
La Casa Bianca "deve garantire lo stimolo fornito dall'Inflation Reduction Act" per decarbonizzare vari settori industriali statunitensi e "per sostenere queste aziende, assicurando che questi investimenti siano protetti", ha spiegato nelle scorse ore il ministro al tesoro americano, Janet Yellen.
Degni di nota sono gli aumenti delle tariffe, compresi fra il 25% ed il 100%, sui semiconduttori (fondamentali per il settore automotive), sui minerali rari e sui prodotti medici. Quadruplicati invece i dazi sui veicoli elettrici. Aumentati del 25% quelli sulle batterie per veicoli. Sono complessivamente circa una dozzina i settori industriali considerati "strategici", colpiti dai dazi di Washington.