Un noto operatore italiano che gestisce migliaia di colonnine di ricarica per auto elettriche ha rinunciato ad oltre il 50% dei suoi progetti di installazione di punti di rifornimento finanziati dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). In fumo 1655 delle 2738 infrastrutture urbane per cui aveva ottenuto il diritto ai fondi.
L'operatore in questione è Be Charge (controllato da Eni Plenitude), che ha comunicato agli uffici tecnici del dicastero, guidato da Gilberto Pichetto Fratin, di voler rinunciare ai benefici ottenuti per l'installazione e la gestione di colonnine di ricarica per veicoli a batteria in Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto.
La scorsa estate il ministero dell'Ambiente aveva selezionato, tramite bando, progetti per l'installazione di oltre 4700 colonnine, per un valore di circa 70 milioni di Euro di finanziamenti finalizzati a stimolare la creazione di una rete di ricarica più efficiente. Per risolvere la controversia, il dicastero bandirà un'altra gara.