Centinaia di multe per eccesso di velocità comminate a Treviso potrebbero essere annullate a causa dell'utilizzo di autovelox non omologati. È la conseguenza che può derivare da una sentenza che potrebbe presto arrivare dalla Corte di cassazione, che di recente ha accolto il ricorso di un automobilista che aveva ricevuto una sanzione per aver viaggiato a 97 chilometri orari, dove il limite è di 90 km/h, lungo la tangenziale, ossia la strada regionale 53.
"Prima o poi doveva accadere. Da tre anni profetizziamo una sentenza di questo tipo. Più volte abbiamo fatto presente alle istituzioni che c'era una cortina fumogena sulla questione autovelox, un gap tra omologazione ed autorizzazione", ha dichiarato il presidente dell'associazione nazionale Migliore Tutela, Emanuele Dalla Palma.
In Veneto le sanzioni per violazioni al codice della strada per il superamento dei limiti di velocità valgono circa 15-20 milioni di Euro l'anno, la maggior parte riscontrate da apparecchiature elettroniche. Di queste, la quota riscossa dal Comune di Treviso sarebbe di circa 1,5 milioni di Euro. Secondo la Cassazione, le apparecchiature erano autorizzate dal ministero dei Trasporti ma non sottoposte alla verifica tecnica necessaria alla loro omologazione. Per questo motivo i giudici hanno accolto il ricorso e si pronunceranno nel merito.