La Regione Friuli Venezia Giulia punta ad avere tra meno di 10 anni trasporti più connessi, più veloci e più sostenibili dal punto di vista ambientale. È quanto emerge dal calendario dei lavori previsti da Rete ferroviaria italiana (Rfi), la società del Gruppo ferrovie dello Stato italiane che si occupa della gestione di binari ed infrastrutture. Ma c'è chi storce il naso per via delle aree in cui sono concentrati i lavori.
Più connessi, più veloci e più sostenibili, ma da Udine a Pordenone si viaggerà ancora alla stessa velocità che si raggiungeva nel dopoguerra. Nessun lavoro è previsto infatti entro fine decennio: le principali opere messe in campo da Rfi si concentreranno su due linee secondarie: la Sacile-Maniago-Gemona e la Casarsa-Portogruaro. Di ben altro livello i lavori che in provincia di Udine (con uno sforamento nel goriziano) porteranno la linea "bassa" ad accogliere treni in grado di toccare i 200 chilometri l’ora tra Udine e Pordenone.
Intanto, sotto il profilo dell'intermodalità treno-aereo, è interessante il progetto che prevede entro il 2030 l'arrivo dell'alta velocità presso la stazione dell’aeroporto di Trieste-Ronchi dei Legionari, lungo la tratta Venezia-Trieste, con treni che viaggeranno fino a 200 km/h.