Il management del Gruppo automobilistico Stellantis ha ribadito che la presenza della società in Italia non è a rischio. A garantire l'impegno dell'azienda ci sarebbero diversi investimenti nell'industria automotive del Belpaese, fra questi anche l'impegno sullo sviluppo dei veicoli elettrici. Un annuncio che replica indirettamente all'ipotesi dell'arrivo di un costruttore cinese in Italia, (Byd), contattato dal Governo.
"L'Italia è uno dei nostri Paesi d'origine, amiamo l'Italia e sentiamo una responsabilità etica verso i nostri dipendenti che voglio ringraziare per tutto ciò che stanno facendo. Abbiamo un piano molto consistente per Mirafiori, dove l'export è al 93%, che abbiamo denominato 'Mirafiori Automotive Park 2030'. Senza contare gli investimenti in programma sul fronte del manufacturing, li stiamo sviluppando per oltre 240 milioni di Euro", ha dichiarato l'amministratore delegato del Gruppo, Carlos Tavares, intervistato dal "Quotidiano nazionale".
"In Italia oggi abbiamo una quota del 33%" e con la venuta di un costruttore cinese il mercato "diverrebbe più frammentato, non aumenterebbe in dimensione né in produzione. La battaglia vera -conclude il manager- sarebbe sui costi. Un produttore cinese assemblerebbe automobili utilizzando fornitori cinesi. Le dico questo: noi non abbiamo paura della sfida cinese, ma indebolire Stellantis in Italia non aiuterebbe l'Italia".