Stretta sul numero dei monopattini in Italia a causa anche del calo dei noleggi. Un segnale in tal senso è dato dal comune di Trento, che tra circa due settimane, dimezzerà la flotta delle due ruote elettriche in condivisione: da 400 a 200 mezzi. Una decisione che segue quelle già prese dalle amministrazioni di Roma, Torino, Palermo, con la città di Milano in cui si registra un calo di utenti pari al -30%.
"Abbiamo visto che vengono utilizzati solo per tragitti brevi, inferiori ai due chilometri, e non come alternativa all'automobile privata. Ci siamo anche stupiti per la crociata che c'è stata contro questo sistema di trasporto innovativo, forse dovuto al fatto che siamo assuefatti alla presenza delle auto", ha dichiarato il sindaco di Trento, Franco laneselli.
Il monopattino era stato rappresentato come una sorta di alternativa all'utilizzo dell'auto privata: garantiva spostamenti più veloci e spese minori. Invece nelle grandi città hanno alimentato furti, parcheggi selvaggi, rottami abbandonati per strada. Senza dimenticare la pericolosità: in un anno 16 decessi e 2900 incidenti. Ciò ha spinto a pensare una riforma del Codice della strada che garantisse maggior sicurezza, spaventando gli utenti con l'obbligo del casco.
Il risultato? Sono in calo i guadagni delle società di sharing, che quindi investono meno. Anche perché la gestione dei monopattini è costosa: pagamento del suolo pubblico per gli stalli, applicazione per smartphone, sistemi informatizzati, manutenzione continua. I ricavi non sono sufficienti ad ottenere un soddisfacente margine di mercato. È per questo che a Trento l'azienda Bit Mobility ha rescisso in anticipo il contratto. Situazione simile per i colossi del settore.