“La notizia che ci è giunta dall'Unione europea, secondo la quale i ministri dell’Occupazione e degli affari sociali hanno confermato l’accordo provvisorio raggiunto l’8 febbraio 2024, tra la presidenza del consiglio Ue ed i negoziatori del Parlamento europeo riguardo la direttiva sul lavoro su piattaforma, lascia ben sperare”. Così dichiara in una nota il segretario generale Fit-Cisl, Salvatore Pellecchia che prosegue: "L’innovazione renderà più trasparente lo status occupazionale delle persone. Positivo, infatti, che con l’applicazione della direttiva, verrà introdotto un meccanismo più chiaro e di attento monitoraggio dell’uso degli algoritmi, che rende non solo più trasparente la gestione delle risorse umane, ma, soprattutto, consente ai lavoratori il diritto di contestare le decisioni automatizzate”.
“Altro elemento che ci trova d’accordo –sottolinea– è il divieto dell’uso dei sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati per il trattamento di determinati tipi di dati personali delle persone che svolgono le loro attività attraverso le piattaforme”.
“Sono anni che noi in qualità di sindacato che opera nei trasporti –spiega il sindacalista– stiamo chiedendo i giusti riconoscimenti per una categoria di lavoratori che da sempre è stata l’anello debole del sistema dal punto di vista dei diritti, pur svolgendo un lavoro subordinato, spesso in condizioni di emergenza quali ad esempio la pandemia, esposta quotidianamente ad intemperie ed a rischi su strada. Tuttavia, le aziende dovranno applicare le giuste commissioni nella consapevolezza che il servizio di presa e consegna di beni di consumo ha i suoi costi”.
“Confidiamo che l’Italia si attiverà presto nel recepimento della direttiva e, al tempo stesso, auspichiamo in un ravvedimento operoso da parte di tutti i soggetti che non applicano ancora il Ccnl Logistica, trasporto merci e spedizione. Per queste ragioni, ribadiremo la richiesta di confronto alle associazioni datoriali di riferimento” conclude Pellecchia.
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