Il porto di Trieste sta pagando pesantemente la crisi del trasporto marittimo nel Mar Rosso, in particolare il traffico-merci. Nel primo mese del 2024 il Trieste Marine terminal ha visto calare del -26,5% il volume dei container transitati. L'annuncio è arrivato dall’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico orientale, nel corso di un convegno dedicato agli effetti della crisi mediorientale sulla portualità adriatica, che si è tenuto presso lo Studio Zunarelli.
"Vediamo un calo dei container che si basa fondamentalmente sul transhipment, stiamo perdendo questo ruolo e mi sembra anche abbastanza logico. Portare merce fino a Trieste per poi mandarle su altri porti non ha senso visto che si arriva da Gibilterra e non da Suez. Questo traffico non è un valore aggiunto ma è importante per il lavoro portuale. Se cala il transhipment, come sta succedendo, vediamo anche un calo della domanda del lavoro portuale. Ed è un segnale grave", ha sostenuto il presidente dell'autorità portuale, Zeno D’Agostino.
"La paura è che se la crisi di Suez dovesse permanere ancora qualche mese o addirittura di più -ha concluso- ci possano esser decisioni importanti da parte dei clienti che passano per Trieste. Mentre vediamo di positivo il traffico ro-ro. Le nostre linee stanno registrando una buona crescita". "La Commissione europea ed il Governo italiano dovrebbero avere, come minimo, un quadro di ciò che sta succedendo per poter decidere una strategia".