“Esprimiamo profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia dell’operaio di 67 anni che stamane ha perso la vita dopo essere stato travolto da un camion in manovra all'interno di un magazzino di logistica a Parma, affidandoci alle indagini in corso per fare luce sull’accaduto”: è quanto dichiara in una nota Fit-Cisl che prosegue: “Non si può morire di lavoro. Il ripetersi di incidenti come questo ci dicono che si può e si deve fare molto di più per garantire la sicurezza e l’incolumità degli operatori, costruendo le basi per una risposta unitaria da parte dei soggetti interessati, coinvolgendo gli stessi lavoratori per contrastare questo grave fenomeno”.
“Più sicurezza e dignità sul lavoro sono obiettivi oggi doverosi e raggiungibili con gli strumenti che abbiamo a disposizione” sottolinea Fit-Cisl. “É indispensabile rafforzare l’azione formativa nelle aziende e le politiche di prevenzione, per diffondere, ad ogni livello, una vera cultura della sicurezza e di educazione al rischio, incrementando parallelamente le azioni di monitoraggio”.
Continua ancora la nota: “Da parte nostra continueremo a fare il massimo per raggiungere questi obiettivi. Per questo motivo lavoriamo durante il rinnovo dei contratti nazionali collettivi di lavoro perché è in quella fase che si definiscono le condizioni per un sistema maggiormente sicuro”.
“L’azienda deve aprire immediatamente il confronto con il sindacato, al fine di introdurre elementi di controllo sui processi, come ad esempio la Stop Work Authority, introdotta con il dlgs 81/2008, in applicazione delle previsioni legislative del Testo unico sulla sicurezza sul lavoro”.