A Bologna un centinaio di residenti lungo via Monte Donato non può prendere l'autobus. Il motivo? La navetta della linea Tper 51 arriva solo fino alla chiesa che si trova lungo la strada. E così i cittadini hanno scritto al sindaco Matteo Lepore, per chiedere al Comune di sanare "un'incomprensibile discriminazione nei loro confronti", facendo in modo che l'azienda Trasporto passeggeri Emilia Romagna (Tper) estenda la tratta. Non è arrivata alcuna risposta.
Quelli che abitano in via Monte Donato alta "non hanno la possibilità di spostarsi utilizzando il servizio pubblico di trasporto, come tutti gli altri abitanti del comune, e sono pertanto costretti a raggiungere con mezzi privati le sedi di lavoro e di interesse", scrive Gianluca Gardini, professore di diritto all'Università di Ferrara, autore della lettera inviata al primo cittadino.
Una situazione che "oltre a contrastare in modo evidente con il principio di eguaglianza (anche fiscale, visto che tutti paghiamo le tasse locali come gli altri residenti), confligge in modo aperto con le nuove politiche metropolitane a favore dell'ambiente e della decarbonizzazione, che mirano a contenere l'uso dei mezzi privati spingendo gli abitanti a preferire l'impiego di mezzi pubblici".
Gardini, non avendo ricevuto risposta da parte dell'amministrazione, si è rivolto al Difensore civico regionale, che ha invitato il Comune "a comunicare quali azioni intende mettere in atto per verificare la realizzabilità della richiesta". La soluzione proposta dal professore è questa: "Allungare il percorso della linea 51, collocando il capolinea (almeno) a forte Jola. Oppure si potrebbe prevedere che la stessa linea 51 compia un percorso ad anello e, arrivata al crocevia tra via delle Lastre-Trappola-Roncrio, giri e torni indietro, ripassando per via di Monte Donato".