L'amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato italiane, Luigi Ferraris, ha illustrato ieri i dettagli del piano di investimenti della società, che mette sul piatto 200 miliardi di Euro in 10 anni. Si tratta di denaro che servirà per modernizzare le infrastrutture di trasporto su ferro più vetuste, che hanno 60-70 anni di vita, oltre che per rendere la mobilità sempre più sostenibile e velocizzeranno la rete.
"Di questi, 180 miliardi vanno alle infrastrutture in senso stretto, poi il resto sono investimenti in nuovi treni, miglioramento della flotta merci ed altri interventi sulle aree nostre logistiche di sviluppo di interporti. Di questi 180 miliardi, 125 sono destinati a Rete ferroviaria italiana, che è la principale destinataria degli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza con 25 miliardi di Euro", ha spiegato Ferraris.
"Sul Pnrr "siamo in linea con gli obiettivi -ha concluso il manager- sia dal punto di vista di quanto andava speso, sia dal punto di vista dell'avanzamento dei lavori e del lancio di gare necessarie per poi aggiudicarle e realizzare le opere. Bisogna correre, tempi e costi vanno rispettati". Tra i progetti in cantiere la Napoli-Bari, il potenziamento del nodo di Firenze, il terzo valico a Genova.