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Truffe assicurative in aumento

È quanto emerge da uno studio commissionato da un portale

Aumentano le truffe assicurative in Italia. È quanto emerge da uno studio realizzato congiuntamente dalle società di analisi MUp Research e Norstat e commissionato dalla sito internet "Facile.it", la piattaforma web specializzata nella comparazione di prezzi di assicurazioni, prodotti finanziari e tariffe per utenze domestiche di vario genere. Secondo il report in soli 12 mesi sono stati più di 2,3 milioni gli italiani vittime di un tentativo di essere raggirati. 

"Un aumento tanto rilevante delle frodi in un periodo così ristretto può essere letto anche in relazione ai rincari subiti da automobilisti e motociclisti per sottoscrivere una polizza e la conseguente voglia di cercare possibilità di risparmiare, purtroppo non sempre affidandosi a metodi sicuri. Gli italiani vogliono risparmiare ed i malfattori sfruttano questa necessità per far cadere nella propria trappola gli utenti. Seguire alcuni semplici accorgimenti per mettersi al riparo dalle frodi e godere a pieno dei vantaggi offerti dai numerosi canali attraverso i quali si può risparmiare sulle assicurazioni auto e moto", spiega Andrea Ghizzoni, Managing Director Insurance di "Facile.it". 

Secondo il report gli italiani che hanno subito una truffa, o un tentativo, nell'ambito dell'assicurazione Rc auto o moto sono in aumento del +300% rispetto allo stesso periodo 2021-2022, con un danno stimato di quasi 700 milioni di Euro. Un fenomeno che va di pari passo col fatto che il premio medio pagato in Italia per assicurare un veicolo a quattro ruote è cresciuto a 610,87 Euro nel mese di ottobre 2023 (+31,5% su base annua), mentre quello per le due ruote ha raggiunto i 572,97 Euro (+41,4%). 

Dal report emerge anche che purtroppo quasi una vittima su due (48%) non denuncia la frode subita, ossia quasi 1,2 milioni di italiani, un numero in aumento (era il 41,7%). Varie le motivazioni di questa ritrosia: c'è chi non lo ha fatto perché non voleva che i familiari lo sapessero (31,3%), perché si sentiva ingenuo per esserci cascato (27,1%), o perché il danno economico era basso (20,8%). 

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