La Commissione europea ha approvato il nuovo Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) rivisto dal Governo Meloni, che ha apportato delle modifiche all'iniziativa già siglata dal precedente Esecutivo guidato da Mario Draghi. Sul piatto ci sono adesso 194,4 miliardi di Euro: 21 miliardi in più per treni e reti idriche. Bruxelles ha però corretta l'ipotesi iniziale del ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto.
"Questa revisione del Pnrr non può fare debito in più, ma definanzia alcune opere ed investimenti meno rilevanti, che generavano un debito molto poco buono, e va a finanziare iniziative che vanno a beneficio dell'economia e dell'industria e fanno da molla alla ripresa. Spendiamo perciò meglio, ed in funzione dell'economia reale, e meno in opere inutili", è il commento del ministro dell'Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti.
Il nuovo Pnrr (122,6 miliardi di Euro in prestiti e 71,8 miliardi in sovvenzioni) copre 66 riforme e 150 investimenti. Rispetto alla precedente versione, ridimensiona il Repower EU e ciò dovrebbe consentire all'Italia di salvare 3,1 miliardi di Euro che verranno impiegati come segue: 2 miliardi in più andranno alle reti idriche e 1,1 miliardi di Euro all'acquisto di treni meno inquinanti. Previsto anche un pacchetto di crediti di imposta per agevolare gli investimenti delle imprese in innovazione digitale e green: efficientamento nei processi produttivi; formazione del personale in competenze per la transizione ecologica.