I ricavi netti di Brembo, Gruppo attivo nella produzione di sistemi frenanti, segnano un +7% (+8,8% a cambi costanti) nei primi nove mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, arrivando a 2,919 miliardi di euro. Il Consiglio di amministrazione ha preso in esame ed approvato i risultati del Gruppo al 30 settembre 2023 e dai dati emerge la crescita del 7,9% del settore auto, oltre all'incremento del 6,9% dei veicoli commerciali e del 15,3% delle competizioni con riferimento ai primi nove mesi del 2022. Le applicazioni per motocicli calano invece dell'1%.
"I risultati dei primi nove mesi del 2023 - afferma il presidente esecutivo Matteo Tiraboschi -, approvati oggi dal Consiglio di amministrazione, riflettono il trend di crescita di Brembo in un contesto globale sempre più sfidante. Nonostante il generale e sensibile peggioramento dello scenario macroeconomico e geopolitico, Brembo registra ricavi che sfiorano i 3 miliardi di euro, in aumento del 7%, consolidando i già significativi risultati dei primi nove mesi del 2022. La società conferma la capacità di generare flussi di cassa positivi, riducendo al contempo l'indebitamento, pur continuando con i propri ambiziosi programmi di investimento".
Alla chiusura del periodo, l'utile netto è di 231,1 milioni, con un calo dell'1,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Il margine operativo lordo (Ebitda) è di 500,2 milioni di euro (17,1% dei ricavi) e si confronta con 482,3 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno (17,7% dei ricavi). Il margine operativo netto (Ebit) equivale a 312,8 milioni di euro (10,7% dei ricavi) e si confronta con 303,1 milioni (11,1% dei ricavi), sempre tenendo in considerazione lo stesso periodo del 2022.
Il risultato prima delle imposte segna un utile di 310,1 milioni e si confronta con € 312,4 milioni al 30 settembre 2022. Si registra un incremento delle vendite in Italia del 2,2%, in Germania del 13,8%, in Francia del 7,2% e nel Regno Unito dell'1,3% (+0,5% a cambi costanti). Il mercato nordamericano (Stati Uniti, Messico e Canada) cresce del 7,5% (+9,3% a cambi costanti), quello sudamericano (Brasile e Argentina) del 30,6% (+29,6% a cambi costanti), quello indiano del 6,8% (+15,6% a cambi costanti) e quello giapponese del 3,2% (+7,0% a cambi costanti). In calo del 5,3% (+1,9% a cambi costanti) la Cina.
"Nonostante il significativo mutamento dello scenario geopolitico e macroeconomico globale e gli effetti degli scioperi indetti dalla Uaw (United Auto Workers) negli Stati Uniti, la società si aspetta per l'anno in corso ricavi in crescita mid-high single digit e conferma margini percentuali in linea con l'anno precedente", fa sapere l'azienda.