Sul tavolo del Comitato tecnico-amministrativo del provveditorato alle opere pubbliche arriva il documento che illustra le procedure, concordate con la Capitaneria di porto, per disciplinare il passaggio delle navi all'interno delle conche di navigazione della laguna veneziana. Il Comitato ha invece rinviato ancora una volta il progetto (circa 20 milioni di Euro) del consorzio Venezia Nuova per rifare la barriera frangiflutti della bocca del porto del lido di Venezia.
Entro novembre 2023, secondo le previsioni, in caso di necessità sarà finalmente possibile, anche con il Mose sollevato (il sistema di dighe mobili che difende dal fenomeno dell'acqua alta), garantire il transito alle navi dirette a Marghera e a Porto San Leonardo. Queste potranno passare attraverso la conca agli Alberoni, che diventerà operativa il mese prossimo. Tempi un più lunghi per la conca di Chioggia. La decisione finale sulla questione spetterà alla Capitaneria di porto di Venezia.
Il Comitato tecnico ha anche approvato il "Disaster recovery", ovvero un piano di emergenza aggiuntivo che disciplina gli interventi da eseguire a seguito di eventi disastrosi o imprevisti: dalle calamità naturali agli attacchi hacker. Stop invece al servizio delle analisi anti-inquinamento, che si occupa di monitorare gli scarichi industriali e quelli civili, rilasciando o negando le autorizzazioni a chi sversa in laguna.