Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim Cisl, dichiara in un comunicato-stampa sulla produzione complessiva del terzo trimestre 2023 che:
Situazione produzione Stellantis Italy al terzo trimestre 2023
I dati della produzione nei primi nove mesi del 2023 sono in miglioramento rispetto al 2022, confermando l’inversione di tendenza già riscontrata nel primo semestre. Si rileva infatti un dato positivo +10,12% rispetto al 2022. Nello specifico nei primi nove mesi del 2023 sono state prodotte, tra autovetture e furgoni commerciali, 567.525 unità contro le 515.380 del 2022. La produzione di autovetture segna un +10,3%, pari a 400.675 e quello relativo ai veicoli commerciali segna un aumento del +9,8%, in termini di volumi pari ad un incremento di +14.850 veicoli commerciali, confermando il dato in crescita già rilevato nel primo semestre rispetto ad un inizio anno negativo. La situazione sta migliorando in particolare per una riduzione degli stop produttivi per la mancanza di materiali, che invece aveva caratterizzato il 2022.
La produzione non è ancora riuscita ad arrivare ai valori raggiunti nel periodo pre-covid del 2019 (-10%): per le auto si riscontra un sostanziale avvicinamento (-2,3%), mentre per le produzioni dei veicoli commerciali siamo -24,6%. La situazione sta migliorando sul lato produttivo rispetto al 2022. In particolare sono in forte riduzione i problemi derivanti dalla mancanza di materiali che hanno caratterizzato i precedenti due anni e le produzioni degli ultimi modelli potrebbero portare le produzioni a fine anno, intorno alle 730.000 unità di cui circa 510.00 autovetture.
Situazione negli stabilimenti delle produzioni finali
Plant Polo produttivo di Torino
I volumi produttivi misurati nei primi nove mesi del 2023 sono pari a 70.365 unità allo stesso livello del 2022, dove si assestavano a 70.340 unità. Il peso maggiore dei volumi continua ad essere determinato dalla produzione della 500 bev che ha raggiunto quasi 63.400 unità, in aumento del +15% rispetto al 2022. La crescita della 500 bev è stata completamente azzerata dalla perdita dei volumi delle produzioni Maserati, passate dalle 15.000 unità del 2022 alle quasi 7000 del 2023.
Il 90% dei volumi dello stabilimento torinese sono rappresentati da 500 bev, il restante 10%, pari a 6965 unità dalle Maserati.
Sulla dorsale produttiva della 500 bev si produce su due turni e ci sono state dall’inizio anno solo 8 giornate di Cig. Nel mese di ottobre sono però già state comunicate 10 giornate di Cig. Una piccola flessione di mercato che ci preoccupa, nonostante le rassicurazioni dell’azienda che riconduce il tutto ai ritardi del nostro Paese su incentivi acquisto delle auto sostenibili e alla mancanza delle infrastrutture di ricarica.
Visto il fermo produttivo di ottobre è presumibile che la produzione di 500e a fine anno si attesterà poco sopra le 80.000 unità. Nel 2024 la piccola elettrica verrà lanciata per il mercato nord-americano con ulteriore potenzialità di crescita.
Sulla linea Maserati la situazione della Cig è molto pesante. Sono stati 86 giorni gli stop produttivi che hanno coinvolto circa 1780 lavoratori, a cui si aggiungono ulteriori due settimane di fermo produttivo ad ottobre. Si sta toccando il minimo delle produzioni Maserati nel Polo di Torino, se si pensa solo che nel 2017 le produzioni si attestavano a quasi 55.000 unità e quest’anno non arriveranno nemmeno a 8000 unità.
Dal primo trimestre del 2023 è partita la produzione della Maserati Granturismo ed oggi rappresenta il 38% delle produzioni di Maserati. Secondo i piani del gruppo, la salita produttiva della Maserati Gran Cabrio partirà ad inizio 2024. Ambedue le nuove Maserati saranno motorizzate anche con la nuova versione Folgore full-electric.
Dal 2025 si procederà al lancio produttivo del nuovo modello berlina E nella sua versione full electric.
Riteniamo sia necessario accelerare e anticipare i tempi della messa in produzione della nuova nuova berlina E in versione elettrica, per contrastare le riduzioni di volumi delle due berline della casa del tridente, Quattroporte e Ghibli, a fine produzione nel 2023. E’ importante comprendere per il futuro la strategia di Stellantis a Mirafiori sui volumi delle produzioni Maserati, visto l’obiettivo nel piano “Dare Foward 2030” d’incrementare di tre volte il peso delle nuove auto nei segmenti dei veicoli premium e di lusso.
Data la situazione riteniamo indispensabile che oltre alla 500e e ai modelli Maserati venga assegnato un altro modello su piattaforma full electric con potenzialità di volumi importanti e non di nicchia, al fine di garantire la missione produttiva di Mirafiori.
Plant Maserati Modena
La produzione nel plant di Modena con le 910 unità prodotte nel terzo trimestre ha riscontrando una lieve flessione (-4,2%), causata da uno stop di 5 giorni per mancanza di materiali.
La produzione della supersportiva MC20 di Maserati, dovrebbe assestarsi nel corso del 2023 sugli stessi volumi del 2022 con circa 1200 unità. Volumi questi che garantiscono la saturazione della capacità produttiva del Plant di Modena che oggi si sviluppa su un turno giornaliero.
Altrettanto importante è l’investimento per il nuovo reparto di verniciatura denominato FuoriSerie, dedicato alla personalizzazione dei modelli del Tridente, che sta determinando anche un impatto positivo a livello occupazionale, consolidando e rafforzando così la presenza di Maserati a Modena.
Nel 2025 l’implementazione anche su questa autovettura della Piattaforma full electric Folgore, consentirà ulteriore continuità e sicurezza produttiva. Nei due siti di Modena oltre ai circa 260 diretti di produzione, sono impiegati circa 837 ingegneri impegnati nelle attività di progettazione e sviluppo che sono al servizio di tutte le realtà Stellantis. Nel nuovo assetto dei Centri di R&D, sarà fondamentale che questa importante realtà legata alla ricerca ed alla progettazione, abbia una sua continuità e sviluppo e non subisca ridimensionamenti.
Plant di Cassino
La produzione nei primi nove mesi è di 37.580 unità (-7,7%) una piccola flessione negativa rispetto al periodo dell’anno precedente.
L’attuale produzione è caratterizzata dai volumi della nuova Maserati Grecale con 13.500 unità, pari a circa il 36% delle produzioni, ed il restante è rappresentato dalle due Alfa Romeo Stelvio e Giulia.
L’incremento dei volumi della Maserati Grecale in crescita rispetto al 2022, non ha compensato la flessione riscontrata sulle due Alfa Romeo.
Le potenzialità dello stabilimento di Cassino sono maggiori rispetto all’attuale produzione. Nel 2017 con i lanci produttivi di Stelvio e Giulia e la produzione di Giulietta, nel terzo trimestre aveva raggiunto le 100 mila unità, con una base occupazionale superiore di 1200 occupati in più.
Lo stabilimento sta producendo già la versione full elettrica della Maserati Grecale Bev e con la presenza di una piattaforma premium con motorizzazione elettrica, un’opportunità per il futuro sviluppo anche sui modelli Alfa Romeo. Nei mesi scorsi sono stati ultimati i lavori di unificazione della verniciatura e della lastratura. Dall’inizio dell’anno sono stati circa 40 i giorni di fermo produttivo, che hanno riguardato la fase di fine e inizio anno, giorni che si sono resi necessari per l’unificazione della verniciatura e lastratura, e di qualche giorno di fermo produttivo per mancanza di materiali.
Sono circa 60 i lavoratori in Cds, riteniamo che ci siano le condizioni per interrompere l’ammortizzatore sociale.
L’assegnazione allo stabilimento della futura piattaforma Stla large bev, rappresenta certamente una prospettiva positiva per il futuro dello stabilimento, ora è indispensabile l’allocazione in tempi brevi di altri modelli premium che vadano ad affiancare le produzioni di Maserati Grecale e delle due Alfa Romeo. Per quest’ultimi modelli bisogna procedere ad un forte ammodernamento e rilancio.
Plant di Pomigliano
La produzione al terzo trimestre del 2023 ha raggiunto quota di 149.500 unità, in aumento del +31,5%. E’ lo stabilimento di autovetture che riscontra la crescita maggiore rispetto all’anno precedente. Visto l’andamento produttivo è sicuro il superamento dei volumi produttivi del periodo pre-covid.
La crescita dei volumi rispetto al 2022 è costituita in gran parte dalla salita produttiva delle nuove produzioni, suv Alfa Romeo Tonale e del suv Dodge Hornet, che hanno raggiunto le 55.100 unità, a cui si aggiungono le 94.400 Fiat Panda.
Le due linee di montaggio producono su 12 turni settimanali, mentre si effettuano i 20 turni su alcune aree del Plant come la lastratura, lo stampaggio, la verniciatura, la plastica e la logistica.
Sulle due dorsali produttive di Pomigliano non si utilizzano più gli ammortizzatori sociali e l’occupazione presente nel sito è aumentata di oltre 1150 lavoratori, provenienti con trasferte temporanee dagli altri siti del Gruppo, in particolare da Melfi, Pratola Serra e Cassino. Si sono ridotte al minimo le difficoltà causate dalla mancanza di semiconduttori e di altri componenti, sono due i giorni di fermo produttivo persi, le aspettative sono positive per la crescita produttiva dello stabilimento. La crescita produttiva dello stabilimento sta creando le condizioni, in tutte le aree, di una potenziale piena occupazione con l’azzeramento degli ammortizzatori, che oggi coinvolgono circa 160 lavoratori ogni giorno. La crescita delle produzioni del Tonale e del Dodge Hornet sul mercato americano e la conferma della Fiat Panda fino al 2026, garantiscono per i prossimi due anni i livelli produttivi sul sito partenopeo. E’ necessario che entro l’anno Stellantis definisca la prossima allocazione produttiva sulla linea produttiva della Panda.
Plant di Melfi
Il dato produttivo al terzo trimestre è in leggera crescita +3,4% rispetto all’anno precedente. Se lo rapportiamo al 2019 la perdita è invece di circa 59.000 auto (-29,4%), la flessione più pesante negli stabilimenti dell’auto. Delle 142.320 auto prodotte il 26% è rappresentato da 500x, il 44% sono Jeep Renegade e il 30% Jeep Compass. La situazione dello stabilimento nel corso del 2023 è in miglioramento rispetto ad un minor impatto generato dagli stop produttivi per mancanza di materiale, che nel corso del 2022 sono stati complessivamente di 297 turni (pari a 104 giorni produttivi). Infatti nel primo semestre gli stop produttivi sono stati complessivamente 46. Melfi rimane lo stabilimento che ha avuto le maggiori ripercussioni negative in termini occupazionali, che si sono affrontate con vari strumenti, incentivazioni all’uscita su base esclusivamente volontaria (nell’ultimo anno periodo ha coinvolto quasi 1300 lavoratori portando l’occupazione sotto quota 6 mila), trasferte infra-gruppo circa 1150 persone. Da metà maggio 2023 la turnazione nello stabilimento è passata da 17 a 15 turni.
La situazione di Melfi pertanto è difficile e complessa soprattutto nella fase di transizione verso le nuove produzioni full electric, che certamente rappresentano una risposta positiva in termini di prospettiva futura.
La seconda metà del 2023, è caratterizzata da tutta la fase necessaria per accompagnare la transizione dello stabilimento di Melfi verso la produzione dei cinque nuovi modelli multibrand completamente elettrici, sulla piattaforma Bev STLA Medium.
A tal fine abbiamo stipulato un nuovo Contratto di solidarietà con scadenza 4 agosto 2024.
Nell’incontro del 3 ottobre 2023 abbiamo ottenuto la conferma del quinto modello full electric a marchio jeep che chiedevamo come Fim-Cisl, per dare ulteriori garanzie per il futuro dello stabilimento. In tale incontro abbiamo definito il cronoprogramma per avviare le nuove produzioni e l’intreccio con le attuali produzioni. Nello specifico nell’ultimo quadrimestre del 2024 partirà la salità produttiva della prima vettura full electric a marchio DS, seguiranno nel 2025 altre due vetture, una Jeep e una DS, nel 2026 le altre due, una Lancia ed una Opel. La Jeep Compass sarà prodotta anche in una versione ibrida di ultima generazione. Viene inoltre confermata la realizzazione della nuova linea di assemblaggio delle Batteria che partirà con il lancio dei nuovi modelli. Il cronoprogramma di uscita delle attuali produzioni prevede: la prima ad uscire nel corso del 2024 sarà la 500X e a seguire la Jeep Renegade a fine 2025.
E’ indispensabile poi agire a livello istituzionale, sia ministeriale che regionale, per avere tutte le garanzie legate alle problematiche collegate all’indotto. E’ necessario che il gruppo Stellantis sia impegnato a dare priorità nelle forniture alle aziende del comprensorio, ma nelle stesso tempo bisogna sostenere le aziende fornitrici nel processo di ammodernamento e di transizione verso le nuove produzioni. Inoltre è indispensabile agire sull’accordo di programma che deve servire per attrarre altri nuovi investimenti sull’area di Melfi.
Plant di Atessa
La produzione nei veicoli commerciali al terzo trimestre 2023 raggiunge la quota di 166.850 unità, con un risultato in crescita rispetto al 2022 del +9,8%, invertendo il dato negativo riscontrato nei primi mesi dell’anno. La situazione dei fermi produttivi per mancanza di materiale aveva condizionato fortemente i risultati produttivi nell’anno precedente. Nel 2023 gli stop produttivi sono stati complessivamente meno, 13 giorni in gran parte concentrati nel primo trimestre. La situazione sul lato fornitura ora sembra quasi completamente risolta, questo determinerà una crescita in termini di volumi e potrebbe portare lo stabilimento a chiudere l’anno intorno alle 230.000 unità. Nello stabilimento di Atessa ormai dalla fine del 2021 si producono, oltre ai veicoli commerciali di Fiat e Psa, anche i veicoli Opel e Vauxall e dal 2024 dovrebbero partire anche i veicoli commerciali di Toyota. Nel Piano Stellantis è stata costituita un’area specifica del business dei veicoli commerciali, per noi questo deve rappresentare un chiaro segnale di rafforzamento sia di investimenti che di volumi in particolare per lo stabilimento di Atessa. Lo stabilimento di Atessa deve continuare a mantenere la leadership nei veicoli commerciali anche nel gruppo Stellantis, pertanto a protezione della produzione italiana continueremo a presidiare e verificare con attenzione gli equilibri produttivi interni al gruppo. E’ certamente positiva la prospettata crescita produttiva giornaliera che comporterà un incremento occupazionale, al momento temporaneo, di circa 220 unità tra nuovi ingressi e con eventuali trasferte da altri Plant. In questi giorni sono stati presi in carico circa 100 lavoratori con contratto di somministrazione. Nel corso del mese di settembre sono state stabilizzati con contratti Stellantis a tempo indeterminato 40 dei 180 lavoratori in Staff leasing. Continueremo nella nostra azione per cercare di ottenere in futuro altre stabilizzazioni, nonostante le contrarietà che incontriamo da Parigi.
Il piano industriale del Gruppo Stellantis
Sintesi del piano “Dare Foward 2030” presentato il primo marzo 2022
Il piano “Dare Foward 2030” ha come obiettivo la strategia zero emissioni di carbonio entro il 2038. Con una riduzione del 50% entro il 2030: il 100% delle vendite in Europa e il 50% negli Stati Uniti, sarà costituito da veicoli elettrici a batteria (BEV), con più di 75 modelli (45 nel 2024), raggiungendo circa 5 milioni di veicoli BEV. Entro il 2025 l’investimento complessivo per l’elettrificazione sarà di 30 miliardi, comprendendo anche un aumento della capacità produttiva delle batterie da 140 GWh a 400 GWh, con 3 fabbriche in Europa (di cui 1 a Termoli) e 2 negli Usa. Dal 2022-2030 globalmente saranno complessivamente 100 i lanci di nuovi modelli, su n. 4 vehicle platforms (small, medium, large, frame) e n. 3 tech platforms. Il peso delle nuove auto dai segmenti dei veicoli premium e di lusso (Maserati, Alfa Romeo, Lancia e Ds) triplicherà entro 2030 (dal 4% al 11%), i ricavi aumenteranno di quattro volte e la redditività di 5 volte. Sarà rafforzata la leadership nel mercato dei veicoli commerciali. Gli Investimenti e le spese in R&D saranno pari all’8% dei ricavi.
Incontro di verifica piano industriale del Gruppo Stellantis
Il Piano “Dare Foward 2030” viene adattato in funzione del contesto e dei cambiamenti che possono influenzare le strategie nel settore. Questo significa che il piano deve essere costantemente verificato, attraverso un confronto continuo tra sindacato e azienda, anche presso incontri istituzionali. Dopo gli incontri fatti presso il MiMIT gli ultimi incontri di verifica sono stati fatti nella prima decade di ottobre in sede locale a Melfi e a Torino. Il nostro obiettivo e che per ogni realtà è necessario garantire una prospettiva industriale e occupazionale, assumendo l’obiettivo di non chiudere gli stabilimenti, ma di trasformarli tecnologicamente, con soluzioni concrete.
Analizziamo gli aspetti più rilevanti affrontati negli ultimi incontri con il Gruppo Stellantis e con le Istituzioni.
Torino
Manifacturing District: oltre all’hub produttivo torinese, dove l’azienda ha confermato la sua valenza come centro di progettazione per l’elettrificazione e il cuore del design per i brand italiani.
Maserati GT, Lancio delle produzioni nel corso del 2023, sia nelle versioni termiche che in quelle elettriche. Per la Maserati GC la salita produttiva è prevista all’inizio del 2024.
Nel 2025 è prevista la salita produttiva della futura Maserati berlina luxury E a Mirafiori
La joint-venture con Punch Powertrain, operativa a febbraio 2024 (con potenziale organico a regime di 500 dipendenti) per la produzione delle nuove trasmissioni elettriche per la nuova generazione di modelli ibridi e PHEV.
Il primo Hub per economia circolare previsto per novembre 2023, con circa 200 lavoratori, per giungere a regime nel 2025 intorno alle 500 unità;
Il Battery Technology Center è stato inaugurato lo scorso mese di settembre, test prestazionali e la validazione dei componenti delle batterie durante le fasi di sviluppo e produzione.
Per gli Enti Centrali hanno ribadito l’impegno a sviluppare le competenze su ricerca e innovazione, collegate in particolare e non solo alle produzioni negli stabilimenti Italiani, aumentando la collaborazione con Politecnico.
Investimento sul Green Campus Mirafiori che verrà completata nel dicembre 2025 accoglierà 10.000 dipendenti, tra ingegneri, tecnici e impiegati degli Enti Centrali, nello stesso tempo abbiamo ribadito la necessità di rafforzare e investire di più sugli aspetti relativi alla ricerca e sviluppo, in modo che Torino sia sempre di più uno dei quattro centri d’innovazione, nell’ambito della mobilità, più importanti del gruppo Stellantis.
Comau
E’ stato confermato lo spin-off già annunciato da tempo, ma non si conoscono i dettagli in termini tempi e modalità. Siamo preoccupati dal fatto che questo importante realtà del settore robotica, dell’automazione industriale e della e-mobility, che occupa circa 700 dipendenti in Italia ed oltre 3500 nel mondo, possa essere ceduta a società straniere con l’evidente rischio di impoverire ulteriormente il patrimonio di ricerca e sviluppo nel nostro Paese. Abbiamo richiesto l’incontro specifico con ad di Comau e attendiamo la convocazione dell’incontro. A livello governativo abbiamo chiesto al governo di considerare anche la possibilità di attivazione della golden power.
Teksid
Sono circa 1000 i lavoratori presenti nella fonderia di Carmagnola. Le produzioni sono tutte dedicate alla componentistica, testa cilindro e basamento, relativa ai motori endotermici e quindi destinata ad un forte ridimensionamento all’avvicinarsi del 2030. Nonostante l’azienda non ritiene ci siano delle problematicità nel breve termine e abbia in produzione le scatole per batterie e annunciato il progetto di costruire le scatole metalliche per contenere i sistemi hardtware e le coppe dell’olio, a tutt’oggi non abbiamo risposte certe rispetto alle prospettive e ai potenziali impatti occupazionali.
Verrone
Dal 2024 unico fornitore cambio dei veicoli commerciali prodotti ad Atessa ed a Cliwice
Modena
Produzione e sviluppo delle varie versioni della Maserati MC-20. Nuovo investimento sulla verniciatura Fuoriserie.
Cassino
E’ partita la produzione della piattaforma elettrica Folgore su Maserati Grecale. Rinnovamento delle Alfa Romeo Giulia e Stelvio. Con l’assegnazione della piattaforma Stla Large diventerà lo stabilimento di riferimento nei suv premium. Non ancora definite le future allocazioni produttive.
Pomigliano d’Arco
Confermata la produzione della Panda fino al 2026 e il lancio delle produzioni di Tonale e Hornet. Indispensabile l’allocazione della futura nuova Panda.
Melfi
A partire dal 2024 al 2026 verranno lanciati i cinque nuovi modelli multibrand sulla piattaforma Stla medium, la linea delle batterie e rinnovamento delle motorizzazioni ibride e plug-in dei modelli attualmente in produzione.
Atessa
Confermato l’accordo con Toyota sui veicoli commerciali avrà impatti positivi sui veicoli commerciali di Atessa a partire dal 2024, unitamente alle nuove versioni con motorizzazioni elettriche che verranno sempre di più sviluppate;
Cento di Ferrara
ribadito l’impegno preso negli accordi sindacali su BU motori marini e industriali, per queste produzioni, lo stabilimento ha raggiunto la completa autonomia funzionale. E’ necessario continuare a rafforzare il piano di reindustrializzazione dell’area oltre a verificare le necessarie garanzie per il futuro qualora si prospettassero ipotesi di cessione.
Termoli
Confermata la partenza della terza gigafactory e la relativa partenza produttiva nel 2026. Attualmente ACC (la joint di Stellantis, Total Energy e Mercedes) occupa poco più di 20 dipendenti. A giorni siamo in attesa della prima convocazione di un tavolo specifico con MiMit, Ministero del Lavoro, ACC, Stellantis, Istituzioni locali e le organizzazioni sindacali per costruire le condizioni necessarie a fornire tutte le garanzie nella fase di transizione, sul piano industriale e occupazionale, della copertura degli ammortizzatori sociali, della formazione professionale nonché di tutti gli aspetti relativi alla tutela contrattuale, sia normativa che economica.
Pratola Serra
Dal 2024 sarà unico stabilimento a fornire le motorizzazioni diesel Euro 7 per tutti i veicoli commerciali del Gruppo.
Nei vari incontri avuti con azienda ed Istituzioni, sia nazionali che locali, abbiamo chiesto che oltre alle richieste specifiche sulle allocazioni di nuove produzioni negli stabilimenti e i volumi delle future produzioni, sia necessario avere garanzie sulle funzioni di ricerca&sviluppo assegnate al nostro Paese e sulle forniture relative all’indotto e alla componentistica degli stabilimenti Italiani.
Non è stato ancora condiviso il piano di lavoro tra Mimit e Stellantis. I sindacati, le regioni e Anfia sono in attesa della convocazione del ministro Urso
Un ritardo incomprensibile visto che gli impegni dati dal Ministro prevedevano la partenza degli incontri tra Stellantis, sindacati, Regioni ed Anfia, già dalla metà di settembre. Incontri finalizzati a definire un preciso accordo di sviluppo di Stellantis e del settore dell’indotto dell’automotive. Il piano di lavoro tra Mimit e Stellantis, propedeutico alla definizione dell’accordo di sviluppo doveva contenere impegni che riguardavano: aumenti dei volumi di produzione auto e veicoli commerciali, ricerca sviluppo, progettazione e innovazione, efficientamento degli impianti per migliorare la competitività, in termini di costo del lavoro, energia e logistica, accelerazione investimenti in transizione energetica e ambientale, sostenibilità della filiera della componentistica dell’auto, mappatura aggiornata e sviluppo delle competenze professionali, incentivi alla domanda.
Alla data odierna non abbiamo riscontri concreti né dal Governo né da Stellantis.
Il tavolo del settore automotive
A quasi un anno dall’insediamento del Governo Meloni, non si è visto nessun fatto concreto per il settore automotive. Non si è provveduto ad utilizzare le risorse stanziate nel Fondo specifico dell’automotive per favorire la reindustrializzazione e la trasformazione del settore. Hanno finanziato unicamente gli incentivi alla domanda (acquisto di auto sostenibili) indispensabili per promuovere l’acquisto di veicoli con un costo superiore del 50%, (650 milioni per tre anni a partire dal 2022), ma non può essere l’unico intervento per il sostegno e il rilancio del settore. Il Fondo stanziato dal precedente governo era di circa 8 miliardi, ne rimangono a disposizione circa 6,3 miliardi. Come Fim l’abbiamo ribadito più volte, che bisogna utilizzare le risorse per la reindustrializzazione, indispensabili per evitare l’impatto negativo di oltre 75.000 lavoratori nel comparto auto a seguito del cambio delle motorizzazioni. Il caso della Marelli di Crevalcore è l’emblema di questa situazione che sta esplodendo. Bisogna accorciare la catena di fornitura, portando nel nostro Paese le produzioni di tutta la componentistica che rappresenterà l’auto del futuro: dai semiconduttori, dalle batterie, ai componenti necessari per la motorizzazione elettrica, per la guida autonoma, per la digitalizzazione e la connettività. Il Governo deve essere consapevole che senza un piano per la transizione industriale attivabile immediatamente, il rischio licenziamento e desertificazione industriale diventa certezza".