Stefano Boschini coordinatore nazionale automotive Fim Cisl dichiara in una nota che: "Si è tenuto ieri a Bologna un incontro tra la Regione Emilia Romagna rappresentata dall'assessore Colla e dal presidente Bonaccini, le organizzazioni sindacali Fim, Fiom, Uilm ed il Gruppo Marelli.
Durante l’incontro come organizzazioni sindacali abbiamo ribadito la richiesta di ritirare la procedura di chiusura del sito di Crevalcore, annunciata lo scorso 19 settembre, per riprendere un confronto con l'azienda sulla necessità di riconversione del sito. La nostra richiesta è stata sostenuta con determinazione anche dal presidente della Regione Stefano Bonaccini.
La scelta annunciata da Marelli, infatti, se confermata, oltre a lasciare senza lavoro gli oltre 230 lavoratori e le loro famiglie impoverirebbe le prospettive industriali ed occupazionali dell’intero territorio. L'azienda ha tuttavia rifiutato di prendere in considerazione la richiesta del sindacato di sedersi a un tavolo per ricercare una soluzione alternativa alla chiusura, confermando solo la sospensione della procedura fino all'incontro col ministero, previsto per il 3 ottobre.
Come Fim riteniamo che la vertenza per Crevalcore renda evidente come il processo di transizione di un importante settore come quello dell’automotive verso produzioni cosiddette green, se non indirizzato da un credibile piano di settore, rappresenti solo il primo segnale di un fenomeno che nel breve interesserà molte altre aziende del settore e tutta la filiera industriale dell'auto nel nostro Paese con la conseguente perdita di decine di migliaia di posti di lavoro.
Per questo come Fim riteniamo sempre più urgente porre al centro del dibattito col Governo il tema del passaggio alla mobilità elettrica che se non gestita avrà disastrosi effetti sociali. Nell'incontro del 3 ottobre al Mimit a Roma, oltre che chiedere di nuovo a Marelli la necessità di revocate la chiusura del sito di Crevalcore chiederemo al Governo, di mettere a disposizione i fondi già stanziati per la transizione del settore. Se non ci muoviamo per tempo avremo nei prossimi anni oltre 20 mila lavoratori a forte rischio di perdere il lavoro ed un Paese più povero e arretrato, non possiamo permettercelo".
Inoltre gli stessi uffici stampa Fim Fiom Uilm Fismic UglM AqcfR annunciano in un'altra nota che: "È inaccettabile la scelta di Marelli di non aderire alle richieste del sindacato e delle istituzioni a ritirare la procedura di chiusura dello stabilimento di Crevalcore. La decisione di cessare l'attività del sito emiliano è stata presa unilateralmente con un approccio che mette in discussione anche le normali relazioni industriali, fondamentali per gestire la complicata fase di transizione che il Gruppo, e più in generale il settore, deve affrontare.
Marelli è un’azienda strategica, la chiusura di un sito ha bisogno della massima attenzione delle Istituzioni nell'interesse generale del settore. Al prossimo incontro ministeriale del 3 ottobre, ribadiremo la richiesta a Marelli di ritirare la procedura di chiusura e chiederemo al Governo di finalizzare al supporto delle riconversioni industriali le risorse già stanziate per l’automotive. In considerazione dell'atteggiamento di totale chiusura da parte del management, il 3 ottobre è indetto in tutti i siti e stabilimenti del Gruppo lo sciopero di otto ore. Sempre il 3 ottobre, in occasione dell'incontro al Mimit, dalle ore 13 si svolgerà presso il ministero il presidio delle lavoratrici e dei lavoratori".