Il Sud Italia patisce una generale carenza di infrastrutture nel settore trasporti. Anche per questo motivo i principali portatori di interesse della Puglia, dalla Regione a Confindustria, dalla società Aeroporti di Puglia (AdP) a Federalberghi, stanno cercando di fare squadra per evitare l'isolamento, dopo l'annunciato taglio dei collegamenti aerei da parte di alcune compagnie low-cost.
"Noi abbiamo un asso nella manica in cui confido moltissimo: siamo forse la Nazione che ha gli armatori tra i più importanti del mondo e si assiste ad un processo di verticalizzazione con altri mezzi di trasporto. L'acquisto di Italo da parte di Msc va in questo senso", sottolinea il presidente dell'Autorità di sistema portuale del mar Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi.
"Non è da escludere -aggiunge- che le nostre compagnie di navigazione possano, in futuro, sostenere il trasporto aereo. Il settore che cresce di più è il 'flyecruise': l'intermodalità tra il velivolo e la nave da crociera. Anche 'flyeferry', cioè prendere un aeromobile, fare qualche giorno da noi in Puglia e proseguire in traghetto, offre segnali incoraggianti. Ma dobbiamo fare squadra, tutti insieme, perché questo è un tema di continuità territoriale".
Ad oggi però "non abbiamo l'alta velocità ed avremo chissà quando solo l'alta capacità. Anche muoversi in auto è diventato costosissimo, tra autostrada, carburante, consumo dell'auto, il costo del parcheggio quando arrivi. La Puglia ha bisogno di più collegamenti aerei. Siamo attrattivi -conclude Griffi- ma siamo una Regione periferica, che punta molto sulla destagionalizzazione". Un "inciampo".