In programma oggi al ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), guidato da Adolfo Urso, un tavolo con i sindacati ed il management del Gruppo automobilistico Stellantis. L'obiettivo è quello di tutelare i lavoratori dai rischi di delocalizzazione, ma anche potenziare l’industria automotive italiana. Il dicastero punta a stipulare un dettagliato accordo di programma in sei punti con la società entro il 31 dicembre.
"Nell'incontro convocato con Stellantis chiederemo chiarimenti sui modelli e sulla organizzazione del lavoro di tutti gli stabilimenti del gruppo, ad incominciare naturalmente da Melfi dove c'è stato uno sciopero del settore automotive con altissima adesione dei lavoratori", dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale sindacato Uilm responsabile del settore auto.
"Negli ultimi mesi -aggiunge- si è gradualmente interrotto quel confronto che avevamo instaurato con Stellantis. Paradossalmente il tavolo istituzionale aperto presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy, anziché accelerare, ha rallentato il confronto sulle prospettive del Gruppo in Italia".
"Le questioni che urgono un confronto sono molteplici e vanno dalla messa in produzione delle cinque nuove vetture elettriche a Melfi, alla individuazione di future auto per Pomigliano e per Mirafiori, dalla declinazione del segmento large a Cassino, alla ripartizione della produzione dei veicoli commerciali fra Atessa e la Polonia. Un focus particolare -conclude Ficco- deve essere riservato inoltre a Termoli, per cui chiediamo garanzie esplicite in favore di tutti i lavoratori coinvolti nella riconversione della fabbrica di motori e cambi in fabbrica di batterie elettriche".
Il piano, annunciato da Urso, ha come orizzonte il 2030. Esso prevede l’incremento dei volumi di produzione dei veicoli, la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione, con il consolidamento dei centri di ingegneria e ricerca, l’efficientamento degli impianti, l’accelerazione degli investimenti in transizione energetica ed ambientale, l’assessment della filiera della componentistica da completare in tempi certi, ed infine la mappatura aggiornata delle competenze presenti nel gruppo ed una proiezione a 5-10 anni delle competenze ritenute critiche e dei lavoratori.