Entro il 27 settembre il Governo Meloni deve presentare alla Camera ed al Senato la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza (Nadef), che rivede ed integra le previsioni macroeconomiche e tendenziali di finanza pubblica. Si tratta di un testo fondamentale per la stesura della nuova legge di bilancio. Per procurarsi i soldi per la manovra l'Esecutivo punta anche sulle privatizzazioni di aziende a partecipazione pubblica.
L'obiettivo del Governo potrebbe essere quello quello di trovare 4 miliardi di Euro attraverso la cessione di alcune società ai privati. Il ministro dell'Economia e delle finanze (Mef), Giancarlo Giorgetti, non ha infatti escluso tale eventualità. Sono varie le possibili opzioni di privatizzazione nel settore dei trasporti. Si va, secondo indiscrezioni apparse su media nazionali, dal Gruppo Ferrovie dello Stato italiane ai 62 porti marittimi, dalla Società nazionale per l'assistenza al volo (Enav) all'aerolinea ITA Airways.
La trattativa per la privatizzazione del vettore aereo di bandiera è già intavolata con il Gruppo tedesco dell'aviazione Lufthansa, che resta in attesa del via libera delle autorità europee, che arriverà dopo la valutazione della Commissione europea per la concorrenza, guidata dalla danese Margrethe Vestager. Un gioiello finora mai intaccato sono le Ferrovie dello Stato. Tra le altre papabili ci sono Enav (lo Stato detiene il 53,28%, oltre un miliardo di valore), Enel (il 23,59% per 14,8 miliardi), Eni (il 4,34% dello Stato, il 25,76% di CdP per complessivi 14,6 miliardi) ed il Gruppo Leonardo (30,2% per un valore di 2,26 miliardi). Il Governo potrebbe pensare a rivedere alcune quote senza particolari conseguenze sulla governance.