Carlotta Caponi (Federazione Autotrasportatori Italiani) chiede: "congelate 'quei' divieti e i lavori al Monte Bianco
Valichi alpini e autotrasporto: alle difficoltà di questi giorni, il 14 settembre in Piemonte si aggiungerà il divieto di circolazione, in Piemonte, ai camion Euro5 diesel. Il segretario generale della Federazione Autotrasportatori Italiani (Fai) Carlotta Caponi chiede il congelamento immediato del blocco e la conferma che i lavori di manutenzione al traforo del Monte Bianco inizino non appena sarà ripristinata la viabilità al Frejus. Vedi notizia Mobilità.news.
“Tutta la filiera dei trasporti sta vivendo giorni di grande difficoltà e rischia di subire importanti disagi e perdite economiche - afferma Caponi -. Una situazione di allarme che preoccupa non solo gli autotrasportatori ma tutte le aziende che operano nella filiera. La frana che ha determinato la chiusura ai mezzi pesanti nel traforo del Frejus ha mandato in tilt il sistema dei trasporti nel Nord Ovest del Paese con pesanti ripercussioni economiche in particolare per tutte le aziende di autotrasporto coinvolte nei transiti da e per la Francia”.
“C’è poco tempo per impedire che la chiusura del Traforo del Monte Bianco, contemporanea alla sospensione della viabilità al Frejus, metta in ginocchio le infrastrutture della Liguria e di conseguenza i porti principali del Paese - prosegue il segretario generale Fai -. Il dirottamento dei tir verso il Monte Bianco dal 29 agosto ha già causato in un solo giorno la congestione del traforo e della rete autostradale del Piemonte, dove, all'altezza di Ivrea, i camion si fermano in attesa o deviano verso Ventimiglia. Stazioni di servizio e aree di sosta nelle sezioni stradali e autostradali in prossimità del traforo sono carenti di spazi adeguati per tutti i mezzi in coda”. “Ci sono tempi di consegna più lunghi, un notevole aumento dei costi per i mancati ricarichi dei mezzi, e pianificazioni rivoluzionate per i prossimi giorni - aggiunge -. Non si può consentire che l’attuale situazione di precarietà peggiori in modo incontrollabile da lunedì 4 settembre con il passaggio di Tir e auto dirottate dal Bianco e dal Frejus sulle autostrade liguri (in uscita e in ingresso) con disagi di gran lunga superiori a quelli generati alla viabilità durante la costruzione del nuovo ponte San Giorgio”.
Fai-Conftrasporto ricorda che Ativa, la società che gestisce la tangenziale di Torino, ha stimato una media di 11mila veicoli in più al giorno e più della metà, 6500, sono mezzi pesanti. Numeri che potrebbero aumentare da oggi vista l’ordinanza della città metropolitana di Torino che vieta ai mezzi pesanti il passaggio dalle strade provinciali della collina. “Per chi vive nelle aree interessate, significa un aumento di emissioni di polveri sottili e CO2 indiscriminato in un momento in cui fa anche tanto discutere l’annuncio del blocco degli Euro5 in Piemonte, che rappresenterebbe un problema insormontabile per molti lavoratori della regione e per gli autotrasportatori, che si sono visti annunciare dalla mattina alla sera dai TG la scorsa settimana il blocco fra sole due settimane”, spiega il segretario generale.
“Le misure ambientali vanno senz’altro prese, ma di concerto con gli organi nazionali e senza penalizzare oltre le imprese e i cittadini che operano in una specifica regione: ricordiamo che i limiti imposti dalla Regione Piemonte sulle emissioni per gli impianti di riscaldamento sono già tra i più stringenti in Italia”, conclude.