Le immatricolazioni dei veicoli pesanti per il trasporto-merci nel 2022 sono state 21.524. Una performance che segnala un calo del -6,4% rispetto all'anno precedente. Nonostante questo dato negativo, il volume di traffico autostradale del trasporto pesante ha quasi raggiunto i livelli precedenti la pandemia. Inoltre, rispetto al 2019 il parco mezzi circolante è meno inquinante e più sicuro.
È quanto emerge da un recente studio pubblicato dall'osservatorio sui macro-trend del trasporto pesante 2023 realizzato dalla società Continental, specializzato nella produzione di pneumatici per il settore motoristico ed automobilistico. Il report fotografa lo stato del settore in Italia nel 2022, dopo un 2021 caratterizzato da una ripresa dalla crisi innescata dal covid-19.
Tutte le Regioni italiane seguono la scia nazionale per quanto riguarda il calo di immatricolazioni, con la discesa maggiore in Basilicata (-41,2%) e quella minore in Veneto (-0,9%). Fanno eccezione Calabria (+30,4%), Valle d'Aosta (+19%), Sardegna (+14,1%), Marche (+10,5%), Friuli Venezia Giulia (+8,4%), Lazio (+5,5%) e Trentino-Alto Adige (+2,2%). Il dato italiano è in controtendenza rispetto alla media europea, che segna un +6,5% su base annua.
La scelta nel 2022 tra camion a motore elettrico o endotermico a livello nazionale rimane pressoché invariata rispetto all'anno precedente: predominante il gasolio che alimenta il 90,8% dei mezzi (era al 91,3% nel 2021), seguito da benzina (stabile a 4,6%) e metano (invariato a 2,2%). Ancora debole il tasso di acquisto di nuovi camion a propulsione elettrica o ibrida: rispettivamente lo 0,3% e lo 0,8% sul totale del parco mezzi circolante.