Il "Romeo Romei", quarto sottomarino della classe dedicata al comandante Salvatore Todaro (tipo U212A), impegnato in attività addestrativa in Adriatico, effettua una sosta logistica a Venezia, ormeggiato in Riva dei Sette Martiri, dal 29 agosto al primo settembre, in occasione della presentazione in anteprima mondiale di "Comandante".
Il film di Edoardo De Angelis, che ha come protagonista Pierfrancesco Favino nel ruolo di Salvatore Todaro e che è stato realizzato in collaborazione con la Marina militare, oggi mercoledì 30 agosto aprirà la 80esima Mostra internazionale di arte cinematografica. La sceneggiatura è scritta da Sandro Veronesi e Edoardo De Angelis. Le musiche del film sono composte da Robert Del Naja.
La Marina militare ha dedicato uno speciale del notiziario della Marina dal titolo “Comandante, il film su Salvatore Todaro” con interviste ed immagini esclusive in uscita con il prossimo numero di agosto-settembre.
Il sottomarino è aperto alle visite a bordo a favore della popolazione nei seguenti giorni/orari:
Mercoledì 30 agosto: dalle 9-12:30 e dalle 17 alle 19:30;
Giovedì 31 agosto: dalle 9:00 alle 12:30.
Il sottomarino Romeo Romei (S 529) è la quarta unità subacquea classe Todaro (tipo U212A) realizzato in Italia da Fincantieri presso il cantiere navale di Muggiano (La Spezia); è stato varato il 6 luglio 2015 e consegnato l’11 maggio 2017. Si tratta di un battello di medie dimensioni, realizzata per missioni ad ampio spettro e caratterizzata dall’impiego di tecnologie innovative che permettono prestazioni molto avanzate, di particolare rilievo per l’elevata autonomia in immersione e le basse segnature acustiche. Il motto dell’unità è "Par Animo Gloria".
La prima unità con lo stesso nome è stato il sommergibile Romeo Romei (S 516), unità subacquea di provenienza statunitense (ex-USS Harder) costruita presso il cantiere Electric Boat Co. (Groton, CT Usa), appartenente alla classe Tang, ceduto a seguito di accordi tra Italia e Stati Uniti, in servizio nella Marina militare dal 22 febbraio 1974 al 31 maggio 1988.
Realizzato in acciaio amagnetico ad elevata resistenza, il "Romei" è equipaggiato con un sistema di propulsione indipendente dall’aria (Air Indipendent Propulsion - AIP) basato su celle a combustibile (Fuel Cell System) alimentate da idrogeno ed ossigeno, che affianca l’apparato di propulsione diesel-elettrico convenzionale (diesel generatore + batterie di propulsione).
Le tipologie di attività per le quali il sottomarino è normalmente impiegato dalla Marina militare sono: controllo delle linee di traffico marittimo, monitoraggio delle attività illecite, sorveglianza delle aree di alto interesse nazionale, supporto alle forze speciali.
Rispetto alle unità della prima serie (Todaro e Scirè), quelle della seconda (Venuti e Romei) sono state migliorate per le seguenti caratteristiche: maggiore autonomia; sistemi sonar e di telecomunicazioni più performanti; sistema d’arma di nuova generazione basato sul siluro pesante Black Shark Advanced (Bsa).
I sottomarini della classe Todaro seconda serie (tipo U212A) sono i più avanzati mai realizzati per la Marina militare e, al momento, tra i migliori al mondo a propulsione convenzionale.
Il nome
Il sottomarino prende il nome dal capitano di corvetta Romeo Romei, comandante del sommergibile Pier Capponi, affondato il 31 marzo 1941. Già decorato di due Medaglie di bronzo al Valor militare, gli venne tributata una Medaglia d’oro al Valor militare alla memoria con la seguente motivazione:
"Comandante di sommergibile si distingueva sin dall'inizio del conflitto per perizia e valore. All'agguato in prossimità di importante base avversaria, attaccato di giorno da unità leggere di superficie, riusciva con insigne bravura a sfuggire alla caccia, nonostante le notevoli avarie che avevano menomato sensibilmente le possibilità di manovra della sua unità.
Con coraggiosa determinazione e sicuro intuito manteneva ancora l'agguato nella zona e poteva così avvistare, in ore notturne, grossa formazione navale avversaria composta di una portaerei, di due navi da battaglia e di vari incrociatori e cacciatorpediniere. Precorrendo le teorie di impiego, successivamente adottate dai sommergibili, conduceva risolutamente in superficie l'attacco alla formazione e, pur di raggiungere il suo audace intento, non esitava ad impiegare un motore termico in parziale avaria che, con il rilevante fumo di scarico, avrebbe potuto rivelare la sua presenza al nemico.
Portato a termine l'attacco, colpiva con due siluri una corazzata avversaria e con un terzo probabilmente un'altra unità, prendendo l'immersione soltanto dopo aver constatato l'avvenuto scoppio delle armi. Nel corso di successiva missione scompariva in mare con la propria unità. Esempio di sereno ardimento, di eccezionale tempra di combattente e di elevate virtù militari".