"Gli investimenti del Gruppo Fs nei prossimi 10 anni incideranno sul Pil nazionale per il 2% e, con 200 miliardi di Euro serviranno a rendere sempre più attrattivo ed efficiente il trasporto collettivo e merci via treno, aumentando almeno del 20% la capacità di trasporto della rete ferroviaria e del 30% il numero di passeggeri". Dal palco del "Meeting di Rimini" (20-25 agosto) l’amministratore delegato del Gruppo Fs Luigi Ferraris ha sottolineato il ruolo di Ferrovie dello Stato nella nuova stagione italiana delle infrastrutture, per il cui sviluppo, come specificato dall'ad, sono impegnate circa 300 mila persone all'anno nell'ambito del Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza), ma non solo.
Intervenuto nella tavola rotonda "Infrastrutture e Pnrr: quale sviluppo per l’Italia" insieme al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti, il presidente dell’Anci e sindaco di Bari Andrea Decaro e Maximo Ibarra, ceo & General Manager di Engineering, Luigi Ferraris ha ribadito l’impegno del Gruppo Fs nell’investire nei prossimi 10 anni 200 miliardi di Euro per ammodernare e potenziare infrastrutture che hanno una vita media di oltre 60 anni. Investimenti che avranno un diretto effetto sulla crescita del Pil (Prodotto interno lordo) nazionale, come spiegato dall'ad a margine del suo intervento. "Due punti di Pil ci sono -ha argomentato- e si portano dietro 200.000-300.000 addetti ai lavori fra diretti ed indiretti. Quindi l'effetto sull'economia è sicuramente rilevante. Le opere -ha proseguito- sono su tutto il territorio da Nord a Sud e quindi è chiaro che la ricaduta è anche e soprattutto sulle economie locali. Questo -ha concluso- è sicuramente un aspetto che consente al Paese di potere fare leva su questa nuova ondata di infrastrutture per sostenere la crescita del Pil".
Per questo, sempre secondo Ferraris, al centro ci sono le competenze e le professionalità ed è sempre più importante rinsaldare il dialogo tra il mondo delle università e quello delle imprese. "A tal fine abbiamo firmato un protocollo d’intesa con il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ed il ministero dell’Istruzione e del merito per la costruzione di una filiera integrata della formazione professionale".
Servono, dunque, professionalità e competenze nuove per contribuire, secondo Ferraris, al potenziamento delle infrastrutture del Paese che devono puntare all’intermodalità ed all’integrazione dei mezzi di trasporto sia lato passeggeri che merci. Da nord a sud, infatti, sono quattromila i cantieri aperti da Rfi ed Anas, quindi per opere ferroviarie e stradali, che procedono nel rispetto delle tempistiche per oltre 49 miliardi di Euro in nuove opere e manutenzioni.
Il tutto puntando sull’innovazione, con lo sviluppo di piattaforme digitalizzate per favorire l'integrazione tra mezzi di trasporto diversi ed anche il monitoraggio e la manutenzione delle infrastrutture che, ha sottolineato l'ad di Fs, "vanno realizzate e mantenute affidabili ed efficienti. Per la loro manutenzione straordinaria abbiamo deciso con il ministero di non bloccare le linee per ridurre disagi e dare così continuità al servizio".
Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata da Mobilità.news.