In Italia si contano più di 500.000 appassionati di motoveicoli ed autoveicoli storici autentici. Un patrimonio storico e culturale che viene preservato e tramandato di generazione in generazione anche grazie a un folto numero di appassionati e di collezionisti presenti in tutto il mondo. In base all’articolo 60 del codice della strada di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 sono classificati d'interesse storico o collezionistico i motoveicoli e gli autoveicoli iscritti in uno dei registri e da questo dotati della certificazione attestante la rispettiva data di costruzione nonché le caratteristiche tecniche.
Il parco dei veicoli di interesse storico e collezionistico attualmente in possesso della motorizzazione ha al suo interno una notevole percentuale di veicoli reimmatricolati; si stima possano essere non meno di 5000 le richieste di targhe originali avanzate annualmente alla Motorizzazione civile.
Grazie ad un emendamento alla legge 30 dicembre 2020, n. 178 è stata introdotta un'espressa modifica all'articolo 93 del codice della strada che prevede, in caso di nuova immatricolazione di veicoli già stati iscritti al Pra e cancellati d'ufficio o su richiesta di un precedente proprietario, la facoltà per il richiedente di ottenere le targhe della prima iscrizione al Pra, ovvero di ottenere una targa del periodo storico di costruzione o di circolazione del veicolo, in entrambi i casi conformi alla grafica originale.
La norma assoggetta altresì il rilascio della targa della prima iscrizione al Pra ed il rilascio di una targa al pagamento di un contributo.
Dopo tre anni di stallo, su impulso del vicepremier e ministro Matteo Salvini è stato finalmente adottato il decreto attuativo. Dall’applicazione della norma derivereranno entrate per l'erario. Il rilascio della targa storica sarà -infatti- conseguente al pagamento di Euro 549,00 per gli autoveicoli ed Euro 274,50 per i motocicli e le macchine agricole, da corrispondere tramite versamento effettuato con bollettino PagoPa generato dalla piattaforma dei pagamenti del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.
Per i veicoli circolanti che nel tempo, a causa di smarrimento, deterioramento, distruzione o furto delle targhe, abbiano provveduto ad una reimmatricolazione sarà necessario presentare, ad uno sportello telematico dell'automobilista o un ufficio della Motorizzazione, un'istanza di nuova reimmatricolazione: trattandosi di veicoli circolanti non è richiesta altra documentazione oltre quella relativa all'istanza. All'esito positivo della conseguente istruttoria, sono rilasciati il documento unico e la targa storica.
Per i veicoli di interesse storico e collezionistico di origine sconosciuta, come i veicoli che non risultano essere stati radiati, a qualunque titolo, dall'Anv e dal Pra, e che siano privi di documenti di circolazione e di certificato di proprietà o di foglio complementare è necessario presentare, presso uno sportello telematico dell'automobilista o un ufficio della Motorizzazione, un'istanza di nuova immatricolazione allegando il titolo di proprietà, il certificato di rilevanza storica e collezionistica ed il certificato da cui risulti l'esito positivo della verifica tecnica. L’istanza è accolta a condizione che il veicolo risulti comunque presente nell'archivio informatico del Ced o nell'archivio informatico o nei registri cartacei del Pra. All'esito positivo della conseguente istruttoria, sono rilasciati il documento unico e la targa storica conforme.