Gli spostamenti all'interno della capitale se effettuati con bici e monopattini elettrici potrebbero ridurre l'impiego di un mezzo privato del 10%. A dichiararlo uno studio effettuato dal Laboratorio Enea Sistemi e tecnologie per la mobilità sostenibile, in collaborazione con le Università di Roma-"Tor Vergata" e Roma-Tre. Carlo Liberto, ricercatore di Enea, afferma: "Saranno più inclini ad adottare soluzioni di micromobilità elettrica quegli utenti che si muovono in zone con una prevalenza di piste ciclabili o di strade a velocità ridotta, laddove la percezione di sicurezza è maggiore".
Porre l'accento sulla sicurezza stradale quando si parla di viabilità elettrica è fondamentale. A tal proposito i ricercatori hanno individuato un nuovo indice, il Micromobility Compatibility Index (Mci), che stima la potenziale fruibilità delle infrastrutture (strade sicure, piste ciclabili) rispetto ai mezzi di micromobilità elettrica. Da quest'analisi emerge che Roma gode di un ottimo potenziale per l'espansione di una rete di viabilità alternativa sostenibile. Una delle soluzioni più scelte rimane ad oggi il mix tra mezzo di trasporto pubblico e green, molto utile per valutare in quali aree della città sarebbe più opportuno distribuire i mezzi elettrici.
Francesco Vellucci, responsabile del laboratorio Enea, rispetto ai mezzi alternativi afferma: "Non possono sostituire completamente il mezzo privato in tutte le situazioni, ma possono diventare un alleato del trasporto pubblico nel contenimento del traffico cittadino, dell'inquinamento e nel miglioramento della qualità di vita".