La compagnia di navigazione italiana Ignazio Messina, specializzata nel trasporto-merci via mare in tutto il mondo, ha acquistato il Terminal San Giorgio situato nel porto del capoluogo genovese. L'obiettivo di questa acquisizione è quello di realizzare presso lo scalo di Genova un grande terminal multipurpose, con servizi che oltre alla movimentazione di container faciliti quella delle merci.
"Le due società confermano che verranno mantenuti e rispettati gli impegni già assunti da Terminal San Giorgio nei confronti di Autorità di Sistema portuale e soprattutto dei clienti e dei principali fornitori. Il processo di integrazione non inciderà in alcun modo sugli attuali livelli occupazionali", sottolinea una nota della società Ignazio Messina.
Adesso l'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale, presieduta da Paolo Emilio Signorini, dovrà valutare la vendita del terminal (206.000 metri quadrati di aree, 1600 metri di banchina con 6 ormeggi lo-lo e 3 per navi ro-ro), dato in concessione alla famiglia Gavio, che lo ha adesso ceduto alla società Ignazio Messina (51% del capitale in capo al Gruppo Messina, il restante 49% è di Marinvest-Msc). Su quella banchina il Comune vuole trasferire i depositi chimici. Intanto al momento l'intenzione dei nuovi terminalisti è quella di mantenere l'attuale assetto, garantendo gli approdi alle navi di Grimaldi.
La preoccupazione dell'opposizione attraverso le parole del segretario del Pd genovese, Simone D'Angelo: "Siamo di fronte alla creazione di una enorme rendita monopolistica su un'area pubblica nella totale indifferenza, se non complicità, del regolatore pubblico. La concentrazione in un unico soggetto di tutto il porto è pericolosa e segna una resa totale dell'Authority portuale nel garantire una concorrenza per la crescita e lo sviluppo. I monopoli fissano il prezzo di tutto: dei noli, ma anche del lavoro. Il sindaco Marco Bucci, con Signorini ed il presidente della Regione Giovanni Toti, ha trasformato Genova nel porto privato di una società svizzera".