Preoccupa lo stato delle infrastrutture ferroviarie locali in provincia di Lecce, nonostante il buon cibo e le bellezze architettoniche e naturali che attirano milioni di turisti ogni anno, in particolare in estate, per godere dello stupendo mare salentino. Ed invece le stazioni hanno pochi binari, sono meno frequentate, spesso abbandonate, sembrano come avamposti d’un passato ormai andato, in cui i treni viaggiano anche a 30 km/h.
A gravare sulla rete leccese di stazioni e strade ferrate è una "atavica arretratezza", la definisce il quotidiano "Gazzetta del Mezzogiorno". Nel dettaglio, i giornalisti hanno testato la tratta Galatina-Gagliano con in tasca un biglietto di andata e ritorno. In stazione c'è la macchinetta automatica per i biglietti, ma il personale manca da 6-7 anni, tranne in alcuni scali ferroviari come Gallipoli, meta turistica di eccellenza.
"Non manca niente, se non la cura dei trasporti e del verde", infatti "qui il treno lo prendo solo per necessità. Se non hai una macchina non fai niente", spiega una farmacista originaria di Castro, ma residente per lavoro a Zurigo, in Svizzera, intervistata dal giornale. Il viaggio di 49,5 km, che in auto si compie in 50 minuti, è durato tre ore ed un quarto all'andata (ritardi compresi) e due ore e venti al ritorno, per un totale di cinque ore e mezzo.